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Vive tra palme e mare turchese (ma non in Sicilia): chi è Max che si reinventa a Miami

Dalle bambole di porcellana alle limousine, la storia di Massimiliano De Vincenzo è lunga tanti chilometri e ha un oceano di mezzo. La sua storia parte da Messina

Sara Abello
Giornalista
  • 24 aprile 2024

Massimiliano De Vincenzo

Dalle bambole di porcellana alle limousine, la storia di Massimiliano De Vincenzo è lunga tanti ma tanti chilometri, e con un oceano di mezzo. Classe ‘67, messinese, appena un anno dopo la laurea in Economia e Commercio nel 1991 avvia un’attività artigianale di famiglia proseguita fino al 2006: "Le Bambole di Arianna", una produzione di bambole in porcellana da collezione.

Un progetto di successo che vede queste creazioni esportate in molti paesi del mondo, compresi gli Stati Uniti dove, nel 1995, viene aperto uno show room permanente niente meno che al 225 di Fifth Avenue, a New York.

Anche se l’attività fu poi venduta per ragioni familiari, l’America è ugualmente divenuta casa per Massimiliano. Il primo viaggio negli Usa nel 1988 e poi di nuovo nel ‘90 hanno acceso il suo interesse per questo universo variegato sino a che, nel 2013, armi, bagagli, forza di volontà e di rimettersi in gioco, si trasferisce a Miami.
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Questo passo avviene insieme a Liliu, la moglie di origine cubana, e alle due figlie Beatriz e Isabel, che all’epoca erano due bimbe di appena tre e nove anni. Un trasferimento rappresenta sempre un cambiamento radicale e qui è stato l’inizio di un nuovo capitolo.

Con Miami Max - immaginate come avrebbero pronunciato gli americani il suo nome di battesimo - ha instaurato sin da subito un particolare feeling proprio per quella sua essenza latina.

Del resto abbiamo visto che il mondo latino lo ha letteralmente sposato...Miami è un microcosmo dove si incontrano, con il giusto mix, due culture diverse, perché se è vero che si respira lo sprint cubano, d’altra par- te è una città americana amministrata sulla base di un rigoroso modello anglosassone.

Una città estremamente stimolante, culturalmente vivace e di grande rilievo sotto il profilo socio-economico. Tutte caratteristiche che ben si sposano con l’indole di Massimiliano.

Un universo fantastico che non ha però attutito l’impatto iniziale, tanto più che quel modello amministrativo che oggi gli piace e lo fa vivere bene, per il primo anno ha impedito a tutta la famiglia di avere una residenza permanente. Non pochi i problemi che, tra le altre cose, si ripercuotevano anche sulla sfera lavorativa.

Ad un certo punto però, resistendo e perseverando, arriva la tanto agognata Green card per i membri della famiglia De Vincenzo, e Max si rimbocca le maniche con svariati lavori: postino, insegnante di lingua italiana, addetto rilevazioni statistiche per conto del Dipartimento Commercio Americano, addetto controlli sicurezza in aeroporto per una delle organizzazioni federali nata dopo la tragedia del 2001, uber, e persino autista di Sacks sulla Fifth Avenue.

Perché il sogno americano c’era, ma allo stesso tempo con lui, già a quasi cinquant’anni, c’erano le consapevolezze di un uomo maturo che non si aspetta regali dalla vita, eppure vuole ugualmente offrire il meglio a moglie e figlie.

Dopo queste molteplici esperienze, Max inizia, casualmente, a lavorare come guida turistica, una fatalità agevolata dalla conoscenza di ben quattro lingue e dalla sua passione per la storia. È un uomo abituato a fare le cose per bene e allora nel 2022, da quel nuovo lavoro nato così per caso, fonda una sua ditta che chiama, guarda caso, "Tours by Max Inc" attraverso la quale si occupa di tours, escursioni e servizi di transfer in limousine e suv che nel frattempo ha acquistato.

In pochi anni è diventato un operatore molto conosciuto e apprezzato a Miami, oltre che l’unica guida italiana inserita in una piattaforma presente in svariati paesi del mondo.

Tale è la richiesta che spesso non riesce a soddisfarla e di mezzo gli sono capitati anche alcuni vip. Beatriz e Isabel sono cresciute negli Stati Uniti e questo le rende oggi delle ragazze assolutamente inserite nella vita dei loro coetanei, hanno ricevuto un’educazione in cui la cultura latina si fonde a quella americana, ma mantengono ugualmente le loro radici italiane, a partire dalla lingua.

A casa De Vincenzo infatti, si parla e mangia prevalentemente italiano, anche se Liliu ogni tanto cucina qualche piatto cubano. Non è un caso ne- anche che i quattro abbiano mantenuto il doppio passaporto, rimanendo legati alle loro origini. Per Max e la moglie invece è un po’ diverso...emigrato quando non era un ragazzino, ed immerso nel lavoro, può vantare solo poche amicizie - ma buone - proprio perchè a mancargli prima di tutto è il tempo per coltivarne di nuove.

Liliu dal canto suo ha un’attività estetica all’interno di una delle più rinomate beauty salon della città. «La vita qui è assorbita molto dal lavoro, anche se cerchiamo di ritagliarci dei momenti di relax e svago - mi racconta Max - Sono grato a questo grande paese che ci ha accolto e che, pure con molte contraddizioni, rimane a mio giudizio il paese leader del mondo libero».

La vita della famiglia De Vincenzo procede quindi con una normale routine, ma inserita in un contesto da cartolina, spesso per gli italiani meta da sogno e di non pochi viaggi di nozze.

Colorati edifici art déco, spiagge di sabbia bianca che pullulano di turisti, palme che svettano, acque turchesi e quella festosità che si respira per le strade e che pian piano ha fatto di Miami il luogo chiamato "casa" per Max e la sue ragazze. Se Liliu è a breve distanza da Cuba, la sua casa, ovviamente per il marito non è così, l’Italia è ben più lontana... così, quando riescono, legati da un amore per l’isola che non si è dissolto in questi dieci anni, tentano sempre di tornare per brevi periodi.

Il loro futuro è ormai negli USA ma, pensando alla pensione, Max una mezza idea di prendersi qualche parentesi siciliana di alcuni mesi l’ha già. Nessuno sa prevedere il futuro ovviamente, però il presente della famiglia De Vincenzo, grazie a papà Max e alla sua capacità di reinventarsi, sembra più che radioso.
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