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"Margini", scrittori di talento per una rivista oltre i confini

  • 24 luglio 2006

A Palermo ci sono diversi posti dove ci si può procacciare da leggere, nei migliori tra questi si trova già da alcuni giorni il primo numero della nuova serie di “Margini” (Navarra Editore, 8 euro) rivista culturale nata – due anni fa – da un'idea di Bice Agnello, Beatrice Monroy, Marcello Benfante e Gianmauro Costa. Le riviste letterarie svolgono da sempre un ruolo fondamentale per chi vuole scrivere e per chi vuole leggere e non sta certo a noi ricordarne l'importanza, “Margini” si edita a Palermo, ci scrive gente sorprendentemente brava da tutto il mondo e i suoi confini si attraversano senza documenti, basta avere talento. Abbiamo incontrato Beatrice (Bice) Agnello e con lei abbiamo parlato della rivista.

Su che spinta nasce Margini?
«Innanzitutto sull'esigenza di dare spazio a persone che scrivono e non trovano attenzione dagli editori, magari perché scrivono racconti e gli editori preferiscono altri generi come il romanzo».

Quindi c'è un motivo ben preciso del perché su Margini troviamo scrittori affermati e accanto nomi non noti. Come arrivano in genere gli autori alla vostra attenzione?
«La rivista è nata con dentro me e Beatrice Monroy che lavoriamo a dei laboratori di scrittura, e questo è un mezzo, ma per il resto basta scrivere in redazione, a volte poi capita che invitiamo noi persone che conosciamo o che ci vengono presentate».

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Esiste, e se sì, in che stato di salute è la comunità letteraria palermitana?
«Intanto noi nasciamo a Palermo ma non vogliamo rimanere confinati qui, il nostro occhio è soprattutto per la Sicilia ma anche per alcune culture poco valorizzate, per quanto riguarda la tua domanda direi ci sono molte persone che scrivono bene, parecchie stentano ancora a trovare uno stile, un taglio o se vuoi un tono personale, però la scrittura è praticata molto bene a Palermo e da parecchie persone mi aspetto che trovino presto il loro tono personale e anche la pubblicazione. A mio avviso lo stato di salute a cui ti riferisci è promettente! E direi che non è affatto vero che la scrittura sia passata in secondo piano rispetto ad altre forme di espressione e comunicazione, anche sui blog per esempio, maniera di scrivere a cui noi diamo abbastanza spazio con la rubrica "Il pescatore nella rete", è un tipo di scrittura che ci pare interessante e ha il merito di dare comunque impulso alla voglia di scrivere».

Quali sono i Margini a cui allude il titolo della rivista?
«La rivista si chiama così per molti motivi. Intanto i "Margini" sono soprattutto quelli geografici, ce ne rendiamo conto ogni giorno, è inutile negare le difficoltà anche per la diffusione e distribuzione della rivista stessa. Siamo in una situazione di marginalità anche in senso culturale, abbiamo poche case editrici, pochi coaguli per scrittori anche già affermati».

Ma c'è un motivo specifico, oltre a quello geografico? In passato lo status di isola non ci ha poi così penalizzato.
«La letteratura siciliana sicuramente è stata fino a tempi molto recenti una parte importante della letteratura italiana, ma si tratta di individualità già emerse e di grande spessore. Altrove c'è sicuramente un tessuto culturale, una possibilità di scambio maggiore. Adesso le tecnologie moderne, soprattutto internet, ci danno più possibilità in questo senso, però rimane inevitabile che ove ci siano continui stimoli e passino le correnti principali della scrittura e non solo di questa, dove si verificano più "fatti culturali" sicuramente si forma appunto un tessuto più spesso e fertile", e non intendo fare riferimento ai "grandi eventi" ma anche e soprattutto a piccole cose, fatti che siano quotidiani. Questo forse non è importante per le grosse individualità ma per gli scrittori giovani è molto diverso, tutto questo assume una importanza maggiore, anche semplicemente perché così si hanno maggiori possibilità di confronto».

Il tema di questo numero è Periferie, non a caso.
«Certo, una rivista che si chiama Margini non può non avere una certa attenzione per le periferie. I luoghi di confine sono spesso sede di contrasti di tutti i tipi, tra vecchio e nuovo, tra culture diverse, tra dentro e fuori. Nel nostro caso le periferie non sono solo quelle palermitane, gli autori di questo numero hanno scritto dallo Zen, da Bonagia ma anche da New Orleans, l'ombelico del mondo, dalle banlieues parigine, dalla periferia della stessa scrittura, con interessanti esercizi di stile al confine tra il reportage giornalistico e la narrazione in senso classico, una scrittura di confine appunto. Sicuramente ci aiuta idealmente anche il fatto che la Sicilia è confine, prima sponda dell'immigrazione, interfaccia tra mondi assolutamente diversi tra loro».

E quindi siamo nel posto ideale per una rivista come Margini.
«E infatti è nata qui, a Palermo. C'è da dire che non siamo il posto ideale da altri punti di vista, perché la Sicilia continua a essere il posto in Italia dove si legge meno, insieme alla Lucania credo. Diciamo che è difficile sopravvivere per una rivista come la nostra, ma ce la facciamo. Devo dire che questo è possibile da un punto di vista redattoriale grazie ad un totale volontariato e anche le collaborazioni di tutti, mia, di Gianmauro Costa, degli autori professionisti, sono tutte gratuite. È un fatto esclusivamente di passione e voglia di creare un posto dove chi abbia voglia di scrivere e talento possa trovare una sponda».

Margini viene pubblicata da due anni, si può già fare un bilancio?
«Ci sembra che la rivista abbia riscosso interesse sicuramente a Palermo. Non ci siamo ancora abbastanza allargati come numero di lettori nel resto della Sicilia, ma questo è comunque nei nostri programmi e abbiamo anche le nostre piccole soddisfazioni: proprio oggi mi ha chiamato la casa editrice Minimum Fax chiedendomi una copia della rivista. Confidiamo con il nuovo editore (la Navarra Editore di Marsala, ndr) di uscire da Palermo ed esplorare un po' meglio il resto della Sicilia».

Quindi programmi per il futuro, cominciamo dalla Sicilia?
«Sì, abbiamo ottimi stimoli, tanto per la cronaca siamo presenti da Feltrinelli anche a Roma e Milano».

I prossimi appuntamenti?
«La prossima settimana, (lunedì 24 luglio, ndr) presentiamo la rivista a Marsala alle cantine Donnafugata. Siamo stati presenti anche alla "Notte dei mille racconti" a Palermo e comunque cercheremo sempre di farci sentire costantemente ».

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