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Restituito il Parco Archeologico Castello a Mare

Un nuovo tassello si aggiunge al progetto di recupero dell’area portuale di Palermo: l’apertura del Parco archeologico del Castello a Mare

Balarm
La redazione
  • 6 agosto 2009

Il Parco Archeologico Castello a Mare (via Francesco Crispi, ingresso da via Patti) di Palermo è stato illustrato alla presenza del presidente dell’Autorità portuale, Nino Bevilacqua, dell’assessore regionale ai beni culturali, ambientali e della Pubblica istruzione, Lino Lenza, del sindaco di Palermo, Diego Cammarata e della soprintendente di Palermo, Adele Mormino. I lavori hanno permesso di portare a termine una serie di indagini, restauri e recuperi, dalla Porta Aragonese al rivellino, dal baluardo di San Pasquale alla necropoli islamica che è stata messa in sicurezza. Sono anche stati restituiti degli interessanti reperti, mentre il recupero integrale del fossato, cavea naturale, permetterà di ospitare eventi culturali.

«Un nuovo tassello - spiega Nino Bevilacqua, presidente dell’Autorità portuale di Palermo, in sede di conferenza stampa, che ha anticipato l'evento inaugurale di mercoledì 5 agosto - si aggiunge oggi al progetto di recupero dell’area portuale: l’apertura del Parco archeologico del Castello a Mare è il simbolo del programma di sviluppo e della nuova qualità del waterfront urbano. Ed è particolarmente significativa perché propone una colta appendice allo spazio dedicato al diporto, fruibile da cittadini e turisti, e riqualifica il tessuto urbano di riferimento, in linea con la scelta strategica compiuta dal Piano regolatore portuale che prevede una forte integrazione degli spazi urbano-portuali. Per creare, al termine degli investimenti previsti, un percorso turistico, un vero unicum in grado di unire il Parco archeologico alla Cala al “mare verde” del Foro Italico, è stato necessario liberare parte del Molo trapezoidale e ricostruire in tal modo l'antico assetto attorno al Castello a Mare, in un'ottica di fruizione pubblica e di valorizzazione delle risorse storiche».

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«Le aree interessate dall'intervento, infatti, erano occupate da alcuni immobili a destinazione commerciale, industriale e abitativa - continua Bevilacqua - è risultato fondamentale demolire oltre 80 mila metri cubi di edifici presenti in area demaniale, dimostrando all’Agenzia del Demanio, da parte di questa Autorità, l’importanza e l’utilità, anche nel rispetto dell’ambiente, di tali abbattimenti. Ritengo si tratti di uno dei più importanti interventi di riqualificazione urbano-portuale mai effettuati in questa città dal punto di vista ambientale, storico e monumentale. E rappresenta anche uno dei pochi ma significativi esempi di come si possano raggiungere obiettivi importanti quando si porta avanti una collaborazione tra enti, nel nostro caso tra l’Autorità portuale, il Comune di Palermo, l’Assessorato regionale dei Beni culturali e ambientali e il suo braccio operativo, la Soprintendenza dei Beni culturali e ambientali di Palermo».

Per il sindaco Cammarata «l’inaugurazione del Parco archeologico del Castello a mare è una occasione importante per l’amministrazione comunale, che ha seguito i lavori di recupero direttamente, e per l’intera città. Si tratta infatti di un’area di grandissimo rilievo dal punto di vista storico e monumentale che è stata negata alla città per oltre un secolo e che negli ultimi anni era stata abbandonata al degrado più assoluto». L’apertura del Parco archeologico del Castello a Mare corona anni di lavoro. Come spiega la soprintendente di Palermo, Adele Mormino: «Il nostro impegno è iniziato nel 2001 con lo sgombero coattivo dell’edilizia abusiva portato avanti da questa soprintendenza, un passaggio fondamentale per la realizzazione del progetto di riconfigurazione del luogo come area di avamposto rispetto alla magnifica visione del porto di Palermo». Il Parco archeologico Castello a Mare rimarrà aperto tutti i giorni dalle 9 alle 19 e nel mese di agosto ospiterà alcuni eventi musicali in corso di programmazione.

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