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A Siracusa un museo archeologico multimediale e 2.0

A Siracusa, il museo archeologico Paolo Orsi sarà presto visitabile virtualmente, grazie a un progetto di Google del 2013 che consentirà di ammirarne le più belle opere

  • 7 dicembre 2015

In un mondo sempre più globalizzato e ultra-tecnologico, non possiamo più fare a meno di associare qualsiasi settore o spaccato della nostra società a standard innovativi e multimediali. Facciamo acquisti online, prenotiamo i nostri viaggi a costi vantaggiosi e possiamo addirittura fare la spesa sul web o ordinare qualcosa a domicilio con pochissimi clic.

Da qualche anno ormai, anche l’archeologia e i poli museali si adeguano per cercare di essere quanto più multimediali possibili. Con il trascorrere inesorabile del tempo, non possiamo né riusciamo più ad accontentarci dei semplici cartelloni o giochi interattivi che ci consentono di vivere qualche momento della nostra vita come se ci stessimo tuffando nel Medioevo o addirittura nel magnifico e affascinante mondo dei dinosauri.

È arrivato il momento anche per l’archeologia di sposare e convivere con la multimedialità a 360 gradi. Nasce per questo nel 2013 Google Art Project, un sito web innovativo che, utilizzando la stessa tecnologia di Google Street View, ci consente di fare un giretto virtuale tra le sale dei più celebri musei del mondo.

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In oltre un anno e mezzo di prove tecniche, il colosso Google ha lavorato a stretto contatto con i musei, selezionando e digitalizzando le immagini di alcune tra le più importanti opere d’arte dell'intero patrimonio mondiale e raccogliendo così oltre mille opere in un unico, grande museo virtuale.

Il progetto ha permesso l’acquisizione di 360 grandi gallerie e la realizzazione di oltre 6 mila panoramiche, utilizzando la tecnologia di Street View. Ai più famosi musei del mondo come la National Gallery di Londra, il Museo Reina Sofia di Barcellona, quello di Van Gogh ad Amsterdam e il MoMA di New York, si aggiunge adesso un piccolo gioiello dell’arte archeologia del passato, il museo archeologico regionale Paolo Orsi di Siracusa.

Sarà sufficiente un clic per immergersi nella realtà virtuale alla scoperta di alcuni tra i reperti più preziosi della Grecia occidentale che, dopo essere sono stati mappati, adesso fanno parte del database di Google.

Dal cratere di Antimese al Leoncino di giardino Spagna, dal Lebete di Lentini all'Efebo di Adrano, numerose le statue e i vasi simbolo della grande arte greca e romana della Sicilia potranno essere sfiorati virtualmente anche grazie a complete schede descrittive.

Il progetto è stato curato da Elisa Bonacini dell’Università degli studi di Catania e dal fotografo di Google Gianfranco Guccione, con la collaborazione di tutto lo staff del museo per l'individuazione dei reperti e l'elaborazione del materiale didattico multimediale.

Questa è un’ottima notizia per Siracusa che, con l’adeguamento del museo Paolo Orsi ai nuovi standard tecnologici di fruizione virtuale internazionale, avrà la possibilità di promuovere ovunque tutto il suo patrimonio storico ed artistico.

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