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Brienza e Dybala: Palermo rinasce e torna a vincere

Una gara che ha visto prevalere le doti tecniche di Brienza, le geometrie di Donati, il cuore ed il temperamento di Barreto e due gol del giovane Dybala

  • 12 novembre 2012

È andata. E giù a tirare un sospiro di sollievo. Si prende un po’ di ossigeno in piena bagarre salvezza dopo la vittoria contro la Sampdoria (Palermo - Sampdoria 2-0, andata della dodicesima giornata del Campionato 2012/2013), vero ed autentico crocevia della stagione. Una gara che ha visto prevalere le doti tecniche di Brienza, le geometrie di Donati, il cuore ed il temperamento di Barreto ed i due gol del giovanissimo Dybala. Questi quattro ragazzi hanno fatto la differenza all’interno di una squadra mediocre, arruffona e confusionaria.

Obbediamo all’input societario di Lo Monaco & Zamparini (crediamo più al primo che al secondo, a dire il vero) di stringerci intorno alla squadra al fine di racimolare più punti in vista di un certo rafforzamento nel mercato di riparazione a gennaio. Per il momento è giusto sostenere, incoraggiare ed accontentarsi di quel che passa il convento.

E, a dire il vero, mai come quest’anno si vede una certa coesione tra tifosi e squadra, una quadra del reale tifo presente a Palermo, tifo scremato da tutti quegli aficionados post promozione e che dopo i primi entusiasmi iniziali ed alle prime reali difficoltà sono rientrati al proprio ovile juventino-interista-milanista. Rientrino pure in questo momento a gustarsi le vittorie delle proprie squadre strisciate, qui si gioca un pezzo di storia del Palermo e la preservazione della serie A e sinceramente di palati fini non abbisognamo.

La partita di ieri ha detto che il Palermo, se vuole avere qualche chance di vincere gli scontri “diretti”, non può fare a meno della regia a tutto campo di Donati e della tecnica negli ultimi venti metri di Brienza. Ciccio, giustamente osannato dal pubblico dopo l’ennesima sostituzione perpetrata da Gasperini, ha regalato assist gettando nel panico la difesa doriana. Suoi i migliori assist per Dybala, suo il merito del secondo gol che ha chiuso il match. L’unico che abbia dato luce nel buio che avviluppa gli ultimi venti metri della manovra rosa.

Ilicic, beccato dal pubblico, è risultato indolente come solitamente gli accade. La tecnica ed il fisico non gli mancano, riteniamo che il suo sia un problema di testa e,molto probabilmente, gli manca la giusta cattiveria agonistica per giocare al calcio. Anche l’altro sloveno ha deluso, Jasmine Kurtic, che poco ha inciso nella costruzione della manovra ed è apparso lento ed impacciato a centrocampo.

Centrocampo dove il cuore di Barreto ha entusiasmato, centrocampo che dovrà essere uno dei reparti dove occorrerà operare delle scelte precise: affidarsi per il prosieguo del campionato ad un centrocampo “polmonare” formato dal duo Barreto-Rios o ingaggiare un metronomo di qualità? Dove il Palermo dovrà intervenire con urgenza, scrollandosi di dosso giocatori poco utilizzati o inadeguati per ragioni tecniche e mentali, saranno il reparto avanzato ed il centrocampo alla voce “esterni”.

Il giovanissimo Dybala è piaciuto mostrando ottime doti tecniche e Miccoli non può reggere da solo il peso dell’attacco. Manca una punta forte nel gioco aereo, capace di far salire la squadra ed implacabile sotto porta. Sarebbe l’identikit di Budan ma il croato, complice i guai fisici, è l’ombra di quel centravanti che per un paio di stagioni abbiamo ammirato in Italia ed i tre minuti giocati ieri lasciano intendere che anche Gasperini ci punti poco. Sulle fasce occorrono giocatori in grado di saltare l’uomo e, magari, inserirsi in zona gol.

Infine una domanda a Gasperini: perché la sostituzione di Brienza nel secondo tempo? È una questione fisica? Se così lo dica a chiare lettere perché è sotto gli occhi di tutti, così come avvenuto contro il Milan, che privandosi del giocatore più tecnico la squadra arretra pericolosamente di almeno venti metri. Noi ci siamo resi ampiamente conto che questa squadra avverte subito la mancanza di punti di riferimento che ad oggi sono Donati, Miccoli ed appunto Brienza. Anche questo è un limite ma la squadra è stata costruita così. Domenica altra sfida importantissima in chiave salvezza a Bologna: ci aspettiamo una squadra tosta e lontana parente della trasferta giallorossa.

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