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Capitale europea 2019: perché Palermo è stata esclusa?

L'Unione Europea ha reso pubblici i motivi che hanno portato all'esclusione dalla short list del progetto per la candidatura di Palermo a Capitale europea della Cultura 2019

Balarm
La redazione
  • 14 gennaio 2014

Un progetto troppo ambizioso e complesso e non abbastanza maturo: con queste parole l'Unione Europea rende pubblici i motivi che hanno portato all'esclusione dalla short list del progetto per la candidatura di Palermo a capitale europea della Cultura 2019, con grande delusione, dalla giunta guidata dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando.

Per questo, esaminando il dossier, che conteneva 200 ipotesi progettuali sul futuro di Palermo, la Commissione europea, pur apprezzando il percorso di rinascita urbana della città, non è stata pienamente fiduciosa sulla realizzazione, da ora al 2019, di un progetto così ambizioso e complesso come quello presentato.

I motivi della bocciatura sono stati resi pubblici sul sito della Commissione europea che il 15 novembre scorso ha bocciato senza appello il programma dal titolo "La città che vogliamo", che tra i suoi big sponsor aveva Moni Ovadia e Simonetta Agnello Hornby, redatto con il coinvolgimento a 360 gradi di istituzioni, professionisti, associazioni, enti, dipartimenti universitari.

Sono stati proprio i tempi dell'obiettivo a scadenza lunga, che non hanno convinto i selezionatori italiani e stranieri e che hanno bacchettato il Comune di Palermo con la seguente affermazione: Il progetto non propone la realizzazione di un grande festival nel 2019, ma attiva l'inizio di un processo a lungo termine, pianificato fino al 2030, che ha l'obiettivo di riabilitare la tradizionale immagine di Palermo, considerata frequentemente come un posto di mafia.

L'intenzione del Comune era di giocare su due piani e di intrecciare la scadenza del 2019 con la nuova programmazione comunitaria 2014-2020, nella speranza di un filo diretto di collegamento con Bruxelles. E per questo, nel bilancio proposto di 54,8 milioni, il Comune aveva segnato una previsione finanziaria per tutti i progetti, dal recupero del mare e dei 9 porti della città, al coinvolgimento di diverse città europee nella riqualificazione urbana della città, aprendo una stagione di bandi e concorsi internazionali.

In caso di aggiudicazione del titolo, Palermo, in quanto capitale europea, avrebbe gestito la direzione del progetto fino al 2030 con una fondazione. «Ma attualmente non esiste nessun indirizzo certo per il reclutamento del direttore artistico», ha dichiarato ancora la commissione, che ha inoltre osservato come la città fosse "in fase iniziale" nella realizzazione del programma, ritenendo insoddisfacenti i dettagli sui progetti da sviluppare con i partner delle aree del Mediterraneo, citati nel dossier.

Il Comune di Palermo, dopo lo smacco della bocciatura ha deciso ugualmente di portare avanti i programmi previsti: tra questi il primo sarà il festival internazionale dello street food a Palermo, quinta città mondiale del cibo da strada. Da maggio a ottobre il festival raccoglierà operatori nazionali e internazionali e animerà le strade della città costruendo una grande cucina urbana e il tavolo da pranzo più lungo del mondo. E voi che ne pensate?

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