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Capodanno in piazza: artisti e maestranze locali esclusi

La serata del Capodanno in piazza a Palermo è confermata, ma restano i dubbi sull'organizzazione che non ha coinvolto artisti locali e su strane irregolarità

  • 28 dicembre 2015

La festa di Capodanno in piazza a Palermo è confermata e le polemiche non si arrestano: sono gli artisti locali a dimostrarsi contrari all'organizzazione dell'evento non essendo stati coinvolti. Protagonisti della manifestazione sono infatti artisti e maestranze siciliani che dopo la rinuncia della ditta di Francesco Panasci, Panastudio, sono stati scelti per salire sul palco.

Un'organizzazione interamente e ingiustamente "made in Catania" secondo i professionisti locali che si vedono privati della possibilità di esibirsi e guadagnare nella notte palermitana più importante dell'anno.

È stato un tira e molla continuo, tra il ritardo dell'organizzazione, nomi confermati e poi annullati, ma l'amministrazione si era detta determinata a realizzare un Capodanno di qualità per Palermo per offrire ai suoi cittadini svago e divertimento.

Ma a che prezzo? Risulta in primo luogo che l'artista principale della serata, sicuramente quello più discusso e al centro dell'attenzione, Tony Colombo, sia ancora coinvolto in una situazione scomoda dopo essere stato accusato di aver falsificato la firma del suo agente per partecipare alla serata scavalcando quindi la graduatoria.

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Nonostante ciò il Capodanno è confermato e non è difficile supporre che l'annullamento dell'evento non sia stato neanche preso in considerazione dal Comune: sarebbe un grande fallimento per l'amministrazione rinunciare alla festa di fine anno ora che i riflettori sono accesi su altri temi caldi della città che riguardano le rivoluzioni della mobilità.

Non si sono fermate le richieste degli artisti locali che fino all'ultimo hanno richiesto di partecipare alla serata in piazza proponendo il loro coinvolgimento alll'amministrazione, ma dopo attese ed insistenze il funzionario del Comune Sergio Forcieri a quanto pare non ha preso visione della proposta né ricevuto i presenti, lasciando tutto in mano all'agenzia catanese Musica e Suoni de La Ferlita.

Il dubbio su qualche irregolarità e qualche ingiustizia rimane, così come rimane l'amaro in bocca dei professionisti palermitani che si vedono privati del loro stesso diritto al lavoro, che avrebbero dovuto avere priorità in rappresentanza della propria città.

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