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Caro Sindaco, senza paura Palermo andrebbe ovunque

Una lettera al Sindaco di Palermo, che parla di una città tanto bella quanto sofferente, dei problemi che affronta quotidianamente e di ciò che si dovrebbe fare

  • 11 giugno 2013

Riceviamo e pubblichiamo:

Caro Sindaco,
via Libertà e via Ruggero Settimo sono le uniche vie pedonali percorribili in queste domeniche di inizio estate. Se continuiamo così, qui rimarremo soli, nessun turista verrà più a trovarci, la voce si spargerà e di Palermo diranno solo che è piena di immondizia, incivile, sporca e ignorante.
Vado a Barcarello, vado in macchina. Tiro giù il finestrino, fa caldo oggi. La puzza, signor Sindaco, la puzza che c’è. Mi guardo intorno. L’immondizia. Le sterpaglie. C’era una sola rotonda con il prato all’inglese fino a dicembre. C’era un giardiniere. Non gli andava di lavorare, si vedeva bene questo ma teneva pulite le aiuole delle rotonde. Era bravo in fondo, dava respiro a quella inutile via Lanza di Scalea dove muoiono tutti.

E le piste ciclabili, signor Sindaco. Lo sa che a Palermo in via Lanza di Scalea ci sono le piste ciclabili? Belle, le piste ciclabili. Sono piene di macchine perché i palermitani le scambiano per parcheggi. E sono piene di immondizia, signor Sindaco.
Io la amo la mia città, è inutile dire perché. Ci sono troppe cose belle qui che non ci sono da nessun’altra parte. La mia città lei dovrebbe salvaguardarla, dovrebbe amarla, dovrebbe poter passeggiare in centro, la sera, e vedere cosa calpesta. Palermo invece è buia, in alcune zone del centro c’è troppo buio. Sappiamo che qui non ci succede niente, i quartieri sono tutti ‘protetti’ ma io, quando cammino, voglio vedere dove cammino.

Palermo è piena di posteggiatori, piena di gente ‘costretta’ a chiedere il pizzo per comprare un caffè. Palermo è piena di gente che si adagia, che si compiace della sua decadenza, dei suoi fallimenti, delle sue storture, dei suoi rifiuti. È piena di gente che se ne va, che emigra. Palermo è povera di cultura e la gente della mia età non ha di meglio da fare che ubriacarsi alla Vucciria tutte le sere.

Palermo è piena di gente che ha bisogno di stimoli, prospettive, cultura. Invece qui c’è un deserto di cultura, signor Sindaco. Chi non si allontana da Palermo questo non lo può sapere, non lo può vedere. E chi non si allontana non lo fa perché non ha la possibilità. Io l’ho avuta ed è per questo che Le scrivo. Lei sa bene cos’è la cultura, e per anni l’ha promossa nella nostra città.
Caro Sindaco, la mia città, la nostra città, guardi com’è ridotta... La civiltà si misura a sguardi, da noi vince lo sguardo che impaurisce di più, qui vince la genetica, la selezione naturale, la legge del più forte, la minaccia degli sguardi che non ha nemmeno bisogno di parole. Qui vince chi è prepotente.
L’assessore Di Marco ha detto che la nuova ordinanza del Comune, relativa ai locali notturni, non può essere rispettata in zone come la Vucciria o piazza Magione perché gli uomini della polizia municipale hanno paura di addentrarsi in quei luoghi. Signor Sindaco, un funzionario dello Stato che afferma che lo Stato ha paura dell’anti-Stato è un fatto gravissimo. E a noi cosa resta? Come può Palermo essere una città diversa, una città contro la mafia, una città legale se un membro della sua giunta afferma che perfino lo Stato ha paura?
E, in merito all’ordinanza, Lei pensa davvero che risolverà i problemi? Non crede invece che possa impoverire i piccoli esercenti e favorire la grande mafia dei locali abusivi delle ‘zone franche’, dove la polizia non entra per paura? Sono tutti per strada a Palermo, signor Sindaco. I ragazzi dai venti ai trent’anni che non lavorano (e sono tanti), gli studenti palermitani e quelli fuorisede. Sono troppi quelli che alimentano l’‘economia notturna’ di questa città.

Ma adesso si concentri sul Pride, signor Sindaco. Questa manifestazione è una grande opportunità per la nostra città. Verrà gente da tutta Italia, quindi dobbiamo far bella figura. Abbiamo la possibilità di riscattarci. Almeno per una settimana faccia in modo che Palermo sia una città pulita, senza ingiustizie, una città civile, senza pregiudizi, una città viva e gioiosa come solo Palermo sa essere. E faccia in modo che in quella settimana anche la paura sia bandita. Senza paura la nostra città può andare dappertutto, può rinascere e può crescere. Senza la paura la legalità avrà vinto contro l’illegalità.
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