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Chiusura del Museo Riso: la Regione smentisce

Il secondo Museo più visitato della Sicilia annuncia la chiusura: poche certezze che impediscono nuovi programmi e nessun fondo che supporti i progetti

  • 10 gennaio 2012

Il Museo di Arte Contemporanea Riso chiude battenti. O almeno così pare. È pieno di rammarico l’annuncio della direzione che comunica che quello che ad oggi è stato il secondo Museo più visitato della Sicilia è stato costretto a metter fine alle esperienze artistiche e sospendere ogni attività.

Di fronte alla mancanza di certezze riguardo alle risorse europee destinate al Museo sui finanziamenti POR del prossimo triennio (per i quali questo Museo ha per tempo presentato i progetti e la documentazione necessaria) - cita il comunicato - mancanza di certezze che impedisce di programmare iniziative, mostre, collaborazioni, se pur già previste e annunciate, prendendo atto dell’avvio del cantiere di strutture di sopraelevazione del Museo che ne impediranno l’apertura nei prossimi anni, siamo costretti, ad annunciare la chiusura di questa esperienza e la sospensione di ogni attività.

Una media di 100.000 visitatori dal 2009, hanno fatto di Riso il secondo Museo più visitato della Sicilia dopo il Museo Archeologico di Siracusa; la sua chiusura segna certamente un grosso limite nelle affluenze dei visitatori che a Palermo si recano anche per l'arte, oltre che un regresso del fermento culturale siciliano. Scrive Helga Marsala su Artribune:
“il Museo più ricco d’Italia”, lo avevano definito pochi mesi fa, noi di Artribune. Per via di quei dodici milioni e mezzo di euro ottenuti dalla Comunità Europea tramite i Po-Fesr 2007-2013, che sarebbero dovuti servire per importanti interventi strutturali e per una ricca programmazione triennale. Regolarmente ottenuti tramite un duro lavoro di progettazione, i fondi europei sono “bloccati” in Regione. E non si sa perché. Riso, dunque, si vede costretto a chiudere i battenti non, come di solito avviene, per mancanza di budget, ma perché di euro, in questo caso, ce ne sono fin troppi. Così come, evidentemente, troppi sono gli interessi della politica su questa succulenta cifra.

Mentre si aggrega il Comitato spontaneo di intellettuali siciliani - composto da artisti siciliani e gli artisti di SACS,Sportello per l’Arte Contemporanea della Sicilia, insieme a critici, storici dell’arte, curatori, intellettuali e cittadini - riunito in un’assemblea e deciso come tanti ad approfondire il vero mistero di questa storia molto siciliana e mentre il leader del Movimento autonomista Gianfranco Micciché, è già pronto a parlare di pura follia, minacciando proteste e barricate contro i banditi della politica, sopraggiunge la smentita dell'assessore regionale dei Beni culturali e dell'Identità siciliana, Sebastiano Missineo:

Il museo regionale d'arte moderna e contemporanea di Palazzo Riso non sospenderà l'attività. La notizia è destituita di fondamento. La Regione non ha nessuna intenzione di chiudere il museo. Una presa di posizione incomprensibile, anche perché il dirigente responsabile di Palazzo Riso non ha il potere di chiudere il museo, nè in assessorato sono mai arrivate note ufficiali riguardo a difficoltà di gestione della struttura. La nota diffusa dal museo regionale di Palazzo Riso, oltre a contenere una serie di gravi inesattezze e insinuazioni, rischia di creare un irreparabile danno di immagine alla Regione e al suo erario. Le schede progetto per circa 12 milioni di euro complessivi, inserite nella programmazione del Po-Fesr 2007-2013 dal maggio scorso, e i relativi progetti a cui il comunicato di Palazzo Riso fa riferimento - presentati contestualmente a quelli di tutte le altre strutture periferiche dell'assessorato nell'ottobre del 2011 - sono in fase di istruzione e saranno finanziati, ove conformi alla normativa vigente. Per quanto riguarda i fondi regionali negli anni scorsi e anche nel 2012, Palazzo Riso è il museo siciliano con il maggior stanziamento di fondi (490 mila euro). Non si comprendono, dunque, le ragioni dell'estemporanea, quanto stupefacente e infondata, comunicazione del museo regionale d'arte moderna e contemporanea.

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