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"Come fratelli": tra dramma, mafia e amicizia al Libero

Sul palco del teatro Libero di Palermo va in scena "Come fratelli" di Giovanni Libeccio, che parla della Sicilia mafiosa vista da due diverse prospettive destinate a incrociarsi

Balarm
La redazione
  • 24 novembre 2014

Chi sono Andrea e Salvo? Due ragazzi, due amici, due siciliani. Ma soprattutto, sono rispettivamente il figlio di un boss e un ragazzo semplice, proveniente da una modesta famiglia, che nello spettacolo "Come fratelli", in scena al Teatro Libero di Palermo lunedì 1 dicembre alle ore 21, mostreranno al pubblico due prospettive diverse sulla mafia. L'ingresso allo spettacolo è gratuito.

Opera prima dell'artista Giovanni Libeccio, cabarettista e drammaturgo, "Come fratelli" è uno spettacolo d'impatto che ha già riscosso successo in diversi teatri italiani per via della sua schietta visione di una Sicilia contemporanea ancora proiettata nel passato.

Mediante una serie di flashback, la storia di Andrea e Salvo si dipana: la famiglia di Andrea è immersa nella malavita, il padre è un pezzo grosso. Ma gli equilibri mafiosi cambiano e il ragazzo assiste impotente all'omicidio del genitore.

Reso impotente dalla situazione e trovandosi in pericolo, Andrea fugge: parte, va via, lontano. Il suo senso di rabbia e sdegno è pari solo all'attrazione che il suo amico Salvo prova per gli ambienti della malavita.

Un'attrazione destinata a trasformarsi in una concreta presa di posizione all'interno della mafia: Salvo trova la sua dimensione, afferma il suo status. Ma i cambiamenti sono sempre alle porte: così, il ritorno di Andrea mette in discussione quanto conquistato da entrambe le parti.

La regia sperimentale dello spettacolo è opera di Giacomo Bongiuso, che rispettando tempi e spazi riesce a dare alla storia il giusto mordente. Sul palco i riflettori si accendono su Giovanni Libeccio e Gaspare Di Stefano, entrambi volti noti del mondo dello spettacolo.

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