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Dal profumo d'agrumi allo smog: la Palermo inquinata

La Commissione Europea avverte la città di Palermo che ha toccato livelli altissimi di inquinamento. Alla Circonvallazione l'aria è irrespirabile. Esiste una soluzione?

Balarm
La redazione
  • 5 novembre 2014

C'era una volta una Palermo che profumava di limoni e arance. Persino di menta. Se ti avvicinavi alla costa l'odore del mare ti intrappolava, se andavi verso il centro era forte l'odore del gelsomino. Stiamo parlando di una Palermo antica, lontana da quella che si è aggiudicata un posto d'onore nella classifica delle città con i più alti livelli di polveri sottili.

Un colpo al cuore. O, per essere più coerenti, un colpo ai polmoni: la Commissione Europea è stata chiarissima, a Palermo non si rispettano le norme per contenere lo smog. E a pensarci forse c'è chi nemmeno lo sa quali siano queste benedette norme. E se lo sanno se ne dimenticano, ché tanto se lo fa uno solo che problema c'è.

Perché la macchina la usiamo pure per andare a prendere il pane. I mezzi pubblici li usiamo poco, pochissimo: e chi ci può dare torto, dato che non funzionano? Delle biciclette, poi, non ne parliamo. Appena la lasciamo incustodita un attimo se la fottono. Non è vita. Meglio continuare a prendere la macchina, perché le cose per ora non cambiano.

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I riflettori si accendono sulla circonvallazione: temuta da qualsiasi automobilista nelle ore di punta, è dannosa non solo per i suoi nervi, ma anche per la sua salute: è infatti il luogo dove l'aria di Palermo è più inquinata. Sorpresa? Ma no. Lo sappiamo, perchè basta abbassare il finestrino per sentire l'odore intollerabile dei gas di scarico.

Intanto, mentre avviamo il motore e mettiamo le mani sul volante, Bruxelles ci pensa e ci osserva. E ci ingiunge di fare qualcosa non solo sulla carta. Perché l'effetto delle polveri sottili non è certo solo un colpo di tosse: si tratta di pulviscolo mefitico, che fa ammalare. Che diventa letale.

Le soluzioni sono, più o meno, le solite: le zone a traffico limitato, l'invito ad usare i mezzi pubblici, nuove multe. Quello che ci si chiede però è: anche gli esiti saranno gli stessi? Riuscirà Palermo a tornare a profumare d'agrumi e a non trasformarsi in una cappa mortale?

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