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"Donne d'amore uccise": storie di femminicidio al Lelio

Al Teatro Lelio di Palermo va in scena, sabato 8 marzo, lo spettacolo "Donne d'amore uccise" di Giuditta Lelio contro la violenza fisica e psicologica sulle donne

Balarm
La redazione
  • 5 marzo 2014

Quinto appuntamento con la rassegna di musiche, parole e danze dal mondo, diretta da Roberto Bellavia, al Teatro Lelio. La nuova tappa di Bon Voyage va in scena in occasione della festa della donna, con “Donne d’amore uccise”, dell'autrice e regista Giuditta Lelio.

Un ritorno al "teatro civile", quindi, con la doverosa testimonianza, contro il femminicidio. Giuditta Lelio affronta questa dolorosa prova di scrittura attraversando un percorso difficile e spaventoso, perchè il teatro è da sempre chiamato a testimoniare la “verità”.

Vuole così entrare nella trama dei fili intrecciati del complesso universo femminile, viaggiando nella letteratura di tutti i tempi: dalla tragedia greca di Sofocle, all’Otello di Shakespeare, fino ad arrivare agli articoli di cronaca attuali. La donna è stata ed è troppo spesso oggetto di prepotenze, soprusi, oppressioni e violenza di ogni tipo, considerata un bene di proprietà esclusivo.

Sul palcoscenico, in controluce, l’ombra di un uomo e, al centro della scena, a dividere i due pianeti, il maschile e il femminile, un abito da sposa bianco e bellissimo, archetipo dell’inconscio collettivo, legato nell’immaginario femminile alla vita di coppia, all’unione, all’appagamento emotivo dell’innamoramento, della passione. Per raggiungere l’apice di questa felicità tanto agognata e immaginata da sempre, può illudersi di poter costruire il suo sogno e la sua relazione perfetta anche con l’uomo sbagliato.

Due donne sul palcoscenico, interpretate da Danila Laguardia e Micaela De Grandi, daranno voce ad altre che, soffocate, non possono più denunciare l’uomo che manca di rispetto, che è ossessionato dalla gelosia, che denigra per distruggere l’autostima, che toglie la libertà di esprimere i pensieri, che distrugge le relazioni affettive preesistenti, che usa violenza per dimostrare il suo potere assoluto.

La salvezza delle donne passa dalla formazione, dall’educazione sentimentale per affinare un nuovo senso: la percezione del pericolo per allontanarsi fin dalle prime subdole provocazioni. La salvezza è lavorare sulla personalità delle donne che con la pancia e l’intuito devono fare un percorso al contrario: costruire un sé nuovo, forte e consapevole, capace di riconoscere il sentimento positivo, sapendo che un’unione non è mai un vincolo indissolubile e che l’amore non è dipendenza affettiva, ma libertà.

Lo spettacolo è alle ore 21.30 e il costo del biglietto è 15 euro (intero), 10 euro (ridotto), ed è possibile acquistarlo al botteghino del teatro aperto tutti i giorni, esclusa la domenica, dalle 9.30 alle 13 e dalle 17 alle 19.30. Per maggiori informazioni chiamare il numero 091.6819122.

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