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Epatite, HIV: premi a quattro progetti di ricerca siciliani

Quattro i progetti siciliani nell'ambito della ricerca e della scienza medica sono risultati vincitori dei bandi per la ricerca promossi dalla casa farmaceutica Gilead

  • 23 ottobre 2016

Anche se quello della fuga dei cervelli è un fenomeno che continua imperterrito a penalizzare la Sicilia, il talento siciliano nel campo della scienza e della ricerca non si smentisce mai.
 
Tra i vincitori dei bandi per la ricerca in medicina promossi dalla casa farmaceutica Gilead, sono quattro i progetti siciliani in lizza. I lavori premiati sono quelli di un ricercatore di Palermo e due di Messina e riguardano l'epatite e l'Hiv.
 
Il progetto di Salvatore Madonia, dell'azienda Villa Sofia-Cervello di Palermo, elaborato per conto della fondazione per talassemici Franco e Piera Cutino, prende in esame la prevalenza dell'infezione da Hcv nella popolazione siciliana e valuta l'impatto dei nuovi farmaci per ottimizzare la gestione clinica dei pazienti.
 
Purtroppo, l'isola è un territorio ad alto tasso di persone con patologie del sangue come le emoglobinopatie, ad esempio la talassemia e l’anemia falciforme e la prevalenza è più elevata rispetto ad altre regioni italiane.
 
Un riconoscimento va anche al progetto di Giovanni Raimondo, docente dell'Università di Messina, che ha analizzato la prevalenza dell'infezione occulta da virus dell'epatite B in figli di madri HBsAg positive, regolarmente sottoposti a immuno-profilassi anti-HBV alla nascita.
 
Una donna positiva per l’infezione dell’epatite B che decide di avviare una gravidanza rischia facilmente di trasmettere l'infezione al feto che avrebbe conseguenze di non poco conto.
 
Con il suo progetto, Mario Raspagliesi, dell'associazione Terra Amica di Catania, ha cercato di portare messaggi cruciali sulle malattie infettive come l’Aids o le infezioni da virus dell’epatite esattamente a chi ne ha bisogno.
 
Lo fa però con stili, strumenti e linguaggi compatibili con la cultura e le convenzioni sociali appartenenti a quelle stesse persone. Una sfida da vincere in un'Italia che diventa sempre più multietnica e necessita dell'impegno prezioso da parte dei mediatori culturali.
 
Progetti con temi delicati ma di un certo spessore come questi vanno presi in considerazione a livello nazionale oltre che locale, nella speranza che si possano trovare adeguati finanziamenti per portarli avanti rendendoli concreti.
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