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Far risplendere l'Orto Botanico: il progetto di restauro

Ideato un piano per far risplendere l'Orto Botanico di Palermo, museo a cielo aperto di proprietà dell'Università di Palermo, fra restauri, recuperi e ricerca di sponsor

  • 4 aprile 2016

Palermo e i suoi infiniti tesori, troppo spesso abbandonati a loro stessi. Sono tanti, innumerevoli: adesso i riflettori sono puntati sull'Orto Botanico di Palermo, di proprietà dell'ateneo palermitano, che costituisce una tra le più importanti istituzioni accademiche italiane.

Considerato un enorme museo all'aperto, l'Orto Botanico vanta oltre duecento anni di attività che hanno permesso lo studio e la diffusione di varie specie. Un fiore all'occhiello per Palermo, un gioiello di cui, negli anni, non ci si è curati come sarebbe stato doveroso.

Avevamo già parlato dell'accordo stipulato con Unicredit: la banca si era detta disposta a cedere tredicimila metri quadri di terreno a titolo completamente gratuito e così è stato: in questi giorni si sta completando il passaggio di proprietà.

Tra le novità si profilano dunque non solo un rafforzamento della manutenzione ordinaria ma anche la sistemazione del terreno donato dalla banca: a questo scopo è stato inviato a Roma il progetto "Herbarium", che dovrebbe trasformare il terreno incolto in un giardino didattico.

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Intanto si cerca uno sponsor per il restauro e la manutenzione delle fontane nel complesso dei Quattro Quartini, punto comprendente otto vasche che versano attualmente in condizioni di incuria.

Il costo preventivato per tutti i progetti di restauro e recupero è di circa 200 mila euro e per il progetto dei Quattro Quartini si cerca uno sponsor che possa riportare alla bellezza il complesso, per il quale sarà poi avviato un monitoraggio continuo.

C'è chi si è già messo in gioco con l'obiettivo di dare un contributo per far risplendere l'Orto Botanico: il Rotary ha lanciato un appello ai propri soci per contribuire al restauro delle vasche. Inoltre, si paventa l'ipotesi di un'adozione da parte del Lions club.

Nuova luce dunque per uno dei tesori di Palermo, che vede nel futuro un nuovo sistema integrato di architetture e verde, con vasche a tecnologie avanzate, giochi d'acqua, cascate e fiori galleggianti.

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