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"Help": a Mozia il grido silente contro l'età della plastica

S'intitola "Help" l'opera monumentale realizzata a Mozia per dire no all'età della plastica dall'artista Maria Cristina Finucci e promossa dalla fondazione Terzo Pilastro

  • 28 settembre 2016

Una piccola richiesta d'aiuto illumina la suggestiva isola di Mozia: è "Help", l'opera monumentale realizzata per dire no all'età della plastica dall'artista Maria Cristina Finucci e promossa dalla fondazione Terzo Pilastro.

L'opera fa parte di un ciclo di installazioni ispirato alle isole di plastica, continenti di rifiuti formati dalle correnti oceaniche nel Pacifico. Cinque milioni di tappi di plastica racchiusi in gabbie di metallo compongono la parola help, un grido silente per chiedere che l'era contemporanea non venga ricordata come quella della plastica.

Per raggiungere quest'obiettivo, bisogna che l'uomo acquisti consapevolezza: nell'epoca attuale si produce una quantità smisurata di plastica e, affinché la stessa possa decomporsi del tutto, sono necessari fino a mille anni.

Così, la sensibilità dell'arte invia un messaggio ai governanti, affinché si possa fare qualcosa con le leggi, e alle persone comuni, con l'invito a non gettare la plastica nell'ambiente.

Le lettere sono alte fino a 4 metri e l'opera si estende per 1500 metri quadrati. Il contrasto con la storia dell'isola è evidente e voluto: le vestige fenicie e puniche sono ancora ben visibili e costituiscono la natura storica dell'isola, fonte di attrazione storica, testimonianza del sovrapporsi di culture e civiltà che nei secoli l'hanno dominata.

Mozia è simbolo di una successione temporale e, in tal senso, "Help" costituisce oggi il simbolo di una civiltà futura, nella speranza che la società civile e le generazioni future si impegnino per preservare la natura e l'ambiente.
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