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I.E.ME.S.T.: a Palermo scoperto nuovo chemioterapico

All'Istituto Euro-Mediterraneo di Scienza e Tecnologia di Palermo è stato scoperto un nuovo chemioterapico efficace a prevenire la progressione dell'epatocarcinoma

Balarm
La redazione
  • 4 ottobre 2016

L'Istituto Euro-Mediterraneo di Scienza e Tecnologia, l'I.E.ME.S.T., ritorna protagonista per il lavoro dei suoi ricercatori, ancora una volta in prima linea per i progressi in campo biomedico. In questa occasione la ricerca ha riguardato il campo onocologico, portando gli studiosi palermitani a a partecipare alla scoperta di un chemioterapico che blocca le cellule tumorali.

In uno studio pubblicato da poco sulla rivista internazionale "Epigenetics", alcuni ricercatori dell'Istituto Euro-Mediterraneo di Scienza e Tecnologia, in collaborazione con scienziati italiani, inglesi, spagnoli, estoni, cechi e statunitensi, hanno dimostrato gli effetti e l’efficacia della guadecitabina.

La guadecitabina è un chemioterapico utile nel prevenire la progressione dell’epatocarcinoma (una forma di tumore al fegato). Lo studio è stato coordinato da Manlio Vinciguerra, mentre Francesca Rappa e Francesco Cappello hanno condotto i test e le valutazioni morfologiche.

A spiegarci il lavoro è stata Francesca Rappa, ricercatrice Iemest e docente di Anatomia umana presso la Scuola di Medicina e Chiruriga dell'Università di Palermo: «In questo lavoro, svolto insieme agli altri ricercatori Iemest, abbiamo valutato attraverso studi in vitro e in parte in modelli animali, come un chemioterapico di seconda generazione possa agire su cellule tumorali di modelli animali».

«Abbiamo riscontrato - continua - una riduzione della massa tumorale concentrandoci sull'ipermetilazione dei promotori di alcuni geni oncosoppressori, ovvero su quei geni che di solito svolgono un'azione di contrasto alle cellule tumorali. I risultati sono incoraggianti perchè questo chemioterapico sembra essere più efficace su uno dei tumori più aggressivi e con un'alta mortalità, l'epatocarcinoma».
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