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Il cineasti siciliani: "non ci sono produzioni per la mafia"

I professionisti del cinema chiedono aiuto alle istituzioni per fare in modo che venga agevolata la presenza di produzioni cinematografiche all'interno dell'Isola

  • 15 settembre 2013

L'arte fugge. E c'è chi non ci sta più. E si propone per cercare di dare nuova vita alla propria professione, alla propria raison d'être. È la voce dei professionisti del cinema siciliano, questa volta, che si alza. Che si solleva per chiedere un rilancio culturale, con una lettera, che riceviamo e pubblichiamo, diretta al presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, all'assessore al turismo Michela Stancheris e al dirigente della film commission Pietro Di Miceli.

L'oggetto della lettera induce a sperare: Istituzioni e Professionisti insieme per il rilancio culturale, artistico e turistico della nostra amata Sicilia. Perché amata è la Sicilia, anche quando non dà in cambio quanto dovrebbe. E perché ci si fa forti di una collaborazione che si desidera possa portare a qualcosa di concreto, se verrà concesso il giusto ascolto. Ma spazio alle parole dei professionisti.

Le produzioni cinematografiche hanno ormai abbandonato la Sicilia. Da anni in Sicilia si perpetuano attività illecite perpetrate da alcune famiglie mafiose, nei confronti delle produzioni cinematografiche, ma non si é mai affrontato seriamente questo problema. Dopo un lungo filone di film, fiction e serie televisive, il mondo del cinema ha gradualmente lasciato la Sicilia ma nessuno ne parla. Una situazione che ha portato via il lavoro a centinaia di attori, tecnici e professionisti del settore.

Le produzioni oggi preferiscono altre regioni alla Sicilia, ciò significa milioni di euro che vengono spesi altrove, ed è paradossale, data l’attrattiva che la nostra Isola ha sempre avuto per le produzioni cinematografiche italiane e internazionali. Attualmente, infatti, le istituzioni siciliane non sono nelle condizioni di garantire ai produttori né servizi, né efficienza.

Attualmente la Film Commission eroga finanziamenti tramite appositi bandi, ma questo non risolve il problema anzi spesso lo complica ancora di più. Si devono attendere due o tre anni per ottenere il contributo dall’assessorato. Una lentezza burocratica che certo non incoraggia a investire nel settore. Chiediamo un intervento a favore del settore cinematografico per far rilanciare quell'indotto economico che favorisce oltre le imprese anche i lavoratori.

Tutti noi operatori a vario titolo del mondo del cinema e dello spettacolo, abbiamo il dovere di denunciare questo stato di cose, ma nel contempo porre delle soluzioni. Per questo motivo chiediamo di essere ascoltati, per poter porre in essere quelle proposte, che a nostro dire, migliorerebbe la condizione attuale.


Chiunque fosse interessato a sostenere i professionisti del cinema può aderire alla loro protesta scrivendo una mail all'indirizzo vincecusumano@gmail.com.

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