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Il Museo Riso riapre le porte e inaugura "Più a Sud"

Dopo cinque mesi di chiusura riapre il Museo Riso: nell'inaugurazione verranno esposte creazioni di artisti all'opera per "Più a sud, un progetto per Lampedusa"

  • 17 maggio 2012

Un puntino di terra sperduto nel mar Mediterraneo, un’isola che, per la sua collocazione geografica, sembrerebbe più vicina al Nord Africa e si pone come avamposto di un’Italia molto vicina al continente nero. Questa è Lampedusa, musa ispiratrice di tre giovani artisti come Francesco Arena, Emanuele Lo Cascio e Sislej Xhafa che, all’interno del progetto Più a Sud- Un progetto per Lampedusa, giovedì 17 maggio alle 19 mettono in mostra le loro opere al Riso, Museo d'Arte Contemporanea in una esposizione che sarà allestita fino al 30 settembre.

Organizzata dal Museo regionale d’arte moderna e contemporanea Palazzo Belmonte Riso, promossa dall’Assessorato regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana, questa mostra, a cura di Paola Nicita, è la sintesi poetica di un progetto che vuole riportare l’attenzione su tematiche delicate inerenti all’isola, ma senza scadere nella retorica. Una nuova occasione per la cultura siciliana e per il Museo Riso, dell’ormai ex direttore Sergio Alessandro, costretto a chiudere le porte ormai cinque mesi fa. Il compito dei tre artisti, in questo obiettivo di rinascita del museo, è stato quello di porre l’accento su un’analisi sociale che ponesse al centro di tutto tematiche politiche e collettive della principale delle isole Pelagie, che è stato luogo al centro della cronaca per molti anni, in una riflessione che usa il linguaggio dell’arte per esprimere il senso di incontro, fuga e alterità.

Una rassegna che si impone al pubblico con un personale senso di resistenza, come sublimazione di un’arte che diviene sintesi essenziale e fondamentale per mantenere un legame profondo tra sguardi anche distanti. Le opere di “Più a Sud”, che trovano energia dai paesaggi di Lampedusa, hanno l'espressione della poesia e vogliono investigare con il linguaggio della contemporaneità temi come l’incontro, il confronto e lo scontro, proponendo, tuttavia, nuove geografie e varcando nuovi confini che metaforicamente divengono specchio di cambiamento. Insieme al progetto, inoltre, verrà esposta la collezione completa delle opere raccolte dal Museo, sin dalla sua nascita fino ad oggi. Dai siciliani Emilio Isgrò, Carla Accardi, Antonio Sanfilippo ed Pietro Consagra, fino a Croce Taravella, Alessandro Bazan, Laboratorio Saccardi. L’ingresso è gratuito, la mostra è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 20, tranne il lunedì.

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