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In coma lo storico editore trapanese Salvatore Coppola

Un brutto aneurisma ha portato al coma l'editore trapanese Salvatore Coppola, ricoverato alla clinica Villa Sofia di Palermo. Tanti gli amici e conoscenti al suo fianco

Balarm
La redazione
  • 15 ottobre 2013

L’editore trapanese Salvatore Coppola, noto per il suo impegno antimafia, promotore dei «pizzini della legalità», è stato colto da un aneurisma cerebrale il 18 ottobre scorso e si trova ricoverato in gravi condizioni nella clinica Villa Sofia di Palermo in coma profondo.Tante le iniziative degli amici per sostenerlo e dimostrargli il loro bene, come per esempio la pagina Facebook "Tutti uniti con "Licchia" Salvatore Coppola" o le tantissime visite in clinica il giorno del suo compleanno avvenuto pochi giorni fa.

Tanti i pensieri degli amici rivolti a Coppola, dalla scrittrice Daniela Thomas che ha detto a proposito della pagina Facebook: «Sono tanti i post che scriviamo in questo spazio, e capita che chi vi è invitato non si renda conto del senso di questo gruppo. Il filo che ci unisce tutti è l'amicizia di Salvatore Coppola, che in questo momento sta molto male. Un aneurisma cerebrale lo ha colpito gravemente, e il nostro caro e dolce amico si trova in ospedale, è in coma profondo e non è operabile. Lo dico così crudamente perché capisco che le nostre parole affettuose non consentono a tutti di comprendere quello che sta accadendo. Salvatore respira perché è attaccato a una macchina, e noi gli stiamo accanto con amore»

«Ha tanto lottato per pubblicare dei libri; ha speso la sua vita nel farlo: mantenere viva la sua casa editrice, la "Coppola Editore", sarebbe per lui il più bel regalo» scrive cosi Salvatore Centorrino. Mentre è partita una bellissima iniziativa dall’editore Crispino Di Girolamo ha messo a disposizione invece le copie dell'autobiografia di Coppola, "Il mio postino". Scrive Di Girolamo: "Per chi desidera una copia de "Il mio postino" può passare a ritirarlo presso la libreria Il Pozzo di Giacobbe, in corso Vittorio Emanuele , 34 a Trapani. Naturalmente è un regalo che vi farà Salvatore fino ad esaurimento scorte".

Infine un pensiero anche dallo scrittore trapanese Giacomo Pilati che gli dedica queste parole: «Ti ho visto. Alla fine ti ho visto. Sai, eravamo davvero tanti dietro il monitor. Un sacco di amici. Hai regalato a ciascuno di noi un pezzo della tua storia e alla fine l’abbiamo condivisa che sembrava un libro che se l'avessi sentito tu avresti voluto farmelo scrivere. Ti ho visto dormire. Tranquillo. Come quella volta in treno per Firenze. Come quella volta sulla nave per Napoli. Attorcigliato nel lenzuolo che mi veniva da ridere che sembravi una mummia. Non c'era sofferenza oggi. Un sonno profondo. Un respiro lieve che toglie il respiro solo ad immaginarselo. A seguirlo col pensiero. La tua luccicanza ha asciugato le mie lacrime. Ora ho meno paura. Ciao amico mio».

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