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Irene Chias inverte i ruoli e vince il "Premio Mondello"

La siciliana Irene Chias vince il "Premio Letterario Internazionale Mondello" con "Esercizi di sevizia e seduzione", formula ironica per discutere sull'antisessismo

  • 23 aprile 2014

Prendete tutte le notizie che conoscete sulle violenze sulle donne, quelle che più vi hanno fatto tremare, e invertitele: come suonano al maschile? Che sensazioni generano? Facendosi queste domande Irene Chias, graffiante autrice ericina, ha dato vita a "Esercizi di sevizia e seduzione", libro che l'ha resa vincitrice del “Premio Letterario Internazionale Mondello”, organizzato dalla Fondazione Sicilia in parnership con il Salone Internazionale del Libro, giunto quest'anno alla sua quarantesima edizione.

Il "Premio Letterario Internazionale Mondello" ha inoltre premiato, per la stessa categoria, "La vita in tempo di pace (Ponte alle grazie)" del romano Francesco Pecoraro e "La Gemella H" del milanese Giorgio Falco. I tre autori concorrono adesso per aggiudicarsi il premio SuperMondello e il premio Mondello Giovani, che si terrà a novembre a Palermo.

L'intento di Irene Chias è mostrare come le aberranti notizie di violenze alle donne che giungono alle nostre orecchie siano quasi ordinarie, mentre le sevizie all'uomo, invece, generano una sensazione spiazzante. Le cose, invece vanno rimesse in ordine. La violenza è violenza, qualunque sia il genere in cui viene declinata: questo è il sunto del "Manifesto Programmatico", che si trova nella prima parte di "Esercizi di Sevizia e Seduzione".

"Esercizi di Sevizia e Seduzione" è giovane, graffiante, selvaggio e ironico. Estrapola la donna dal quadro d'insieme della sottomissione e dal tacito distogliere lo sguardo nella speranza che la prossima notizia da brivido non riguardi proprio lei. La protagonista di Irene Chias, Ignazia, donna giovane, bella e intelligente, in seguito a dei commenti leggeri da parte di medici ed infermieri ad uno stupro, assume un'altra identità, quella di Iris.

Nei panni di Iris, Ignazia seduce e terrorizza gli uomini, li stordisce. La violenza c'è, ma non c'è. La lettura è la chiave: con i suoi esercizi di scrittura Iris riscrive alcune sevizie letterarie originariamente al femminile, trasponendole al maschile. La paura è il filo che lega le sue "vittime", uomini intrappolati nel timore che ciò che sentono non rimangano solo parole, che venga tolto loro tutto ciò che li rende virili: Ignazia è la donna di sempre, Iris è ufficialmente una serial scarer.

Il romanzo è intelligente, forte, lontano dal semplice racconto. Irene Chias ribalta la prospettiva della violenza e rende palpabile la denuncia della discriminazione, creando una figura che è allo stesso tempo eroe ed anti eroe. Per questo la scrittrice porta a casa il "Premio Opera Italiana", che dal 2000 - anno della vittoria di Evelina Santangelo - non è più tornato tra le mani di una siciliana.

Con “Esercizi di Sevizia e Seduzione”, Irene Chias genera un cambiamento nella letteratura, riproponendo il tema caldo della violenza e degli abusi sulle donne e dei diritti femminili senza imbarcarsi in avventure ormai lette e rilette da manifestazione femminista, ma portando avanti un proprio modo di "lottare" e di vedere, in chiave tanto umoristica quanto energica.

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