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L'arte di "Palermo Felicissima" vola a Shanghai

Il capoluogo siciliano rappresenterà l’Italia alla Biennale di Shanghai con artisti italiani e internazionali: la bellezza, il rilancio e le contraddizioni oltre Oceano

  • 13 settembre 2012

Una "Palermo Felicissima" è l'augurio, la speranza lanciata oltre l'Oriente e lo spazio con cui il capoluogo siciliano va a rappresentare l’Italia alla nona edizione della Biennale di Shanghai in Cina dall'1 ottobre al 31 dicembre 2012, raccontando di sè attraverso le opere di undici tra artisti italiani e internazionali: dall’installazione al video, dal teatro alla performance e alla scultura. Il nuovo format della Biennale, nella città più avveniristica del pianeta, quest’anno prevede per la prima volta la sezione dei City Pavilion: non più padiglioni dedicati alle nazioni ma alle storie di singole città, non solo grandi capitali, ma anche piccoli centri poco conosciuti, tra cui: Mumbai, Teheran, Mosca, Vancouver, Lione e per l’Italia solo la città di Palermo, come snodo principale nel Mediterraneo e “Porta d’Europa” per il sud del mondo.

La nuova disposizione organizzata da Davide Quadrio insieme a Francesca Girelli e Huang Mi, percorre insieme agli altri padiglioni il tema della Biennale, “Reactivation”: i curatori della mostra, Laura Barreca e Davide Quadrio, hanno scelto per il City Pavilion italiano il titolo, "Palermo Felicissima", che omaggia l’erudito palermitano Nino Basile, e che rimanda a quello spirito innovativo e ricco di fermenti che caratterizzava la vita culturale palermitana all’inizio del ‘900. Oggi la presenza alla nona Biennale di Shanghai, permette alla città di raccontare la propria complessità attraverso l’arte contemporanea e di rilanciare il nome di Panormus oltre l’Oceano.

In mostra le installazioni site-specific di artisti come Manfredi Beninati che ricostruisce una sala di un palazzo nobiliare con le rovine dei fasti di un tempo passato e Francesco Simeti che reinterpreta lo stile Liberty, espressione artistica eccellente della Palermo di inizio secolo, insieme alle vedute della campagna siciliana di Francesco Lojacono conservate alla Galleria d'Arte Moderna di Palermo, ma anche opere di artisti non siciliani che hanno avuto l’occasione di conoscere profondamente questa città.

Massimo Bartolini con la sua installazione luminosa Starless ricrea l’atmosfera malinconica delle strade siciliane quando la festa finisce, Vanessa Beecroft con VB 62, sullo sfondo della Chiesa di Santa Maria dello Spasimo dispone sculture e performer che rimandano ai pregevoli stucchi della bottega di Giacomo Serpotta. Il duo di designer Formafantasma racconta con Moulding Tradition la stratificazione tipica dei popoli del Mediterraneo e il modo in cui il mare nostrum continua ad essere lo scenario di unione, ma anche di grandi tragedie silenziose.

Lee Kit, artista cinese che ha trascorso un periodo a Palermo, mostra il risultato della sua esperienza ricostruendo l’ambiente di uno storico bar di Palermo, come anche Guo Hongwei che racconta espone due ipnotici dipinti di una porzione di mare, come luogo di congiunzione. Sulle orme dei monumenti descritti da Nino Basile Stefania Galegati Shines regala ai visitatori della Biennale i suoi Greetings from Palermo, una serie di dieci cartoline della città basate su una visione contemporanea e non scontata della vita quotidiana.

Laboratorio Saccardi racconta nel polittico CINACRIA-Sicilian Jesuit in China in the 17th Century, le rotte che i Gesuiti nel XVII secolo percorrevano dalla Sicilia alla Cina, a dimostrazione dei continui e pregressi scambi religiosi, commerciali e culturali tra l’Italia e l’Oriente. Le atmosfere di Palermo si colgono anche nelle immagini del teatro contemporaneo di Emma Dante che con lo spettacolo mPalermu traccia un ritratto complesso e malinconico della città e nell’esperienza del teatro-danza della grande ballerina e coreografa Pina Bausch che a Palermo dedicò uno spettacolo memorabile nel 1990 con la sua compagnia teatrale di Wuppertal, messo in scena al Teatro Biondo di Palermo.

«Palermo Felicissima sarà la rappresentazione di una contemporaneità di “valore”, nel senso sentimentale del termine - dice Laura Barreca - Vogliamo comunicare la positività insita in questo progetto, che vuole essere condiviso e vuole creare un flusso di ritorno verso la Sicilia come centro di una cultura millenaria viva e potentissima al centro del Mediterraneo». La mostra è curata questa’anno da Qiu Zhijie con Boris Groys, Jens Hoffmann e Johnson Chang Tsong-zung e raduna tutte le opere nell’allestimento presso nell’ex-centrale elettrica Nanshi Power Plant, 41 mila metri quadri che ospiteranno il futuro Museo di Arte Contemporanea della città. Sostenitore dell'iniziativa è l'azienda Elenka, garanzia di gusto e qualità.

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