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L'Opera dei pupi online: la tradizione e l'arte in digitale

Diventa fruibile gratuitamente online l'Archivio Stampa Figli d’Arte Cuticchio: una raccolta di documenti raccolti e digitalizzati che ne svelano l'arte e i segreti

  • 9 marzo 2016

Una storia lunga secoli, ricca di arte e creatività: è quella dei Figli d'arte Cuticchio, iniziata nel 1933, quando Giacomo Cuticchio aprì il suo primo teatro dei pupi a Palermo. L'opra ri pupi è un bene prezioso che porta con sé un mondo fatto d'impegno e fatica.

È una storia che si evolve nel tempo: già nel 2008 l'UNESCO ha iscritto l'Opera dei Pupi tra i Patrimoni Orali e Immateriali dell'Umanità, dopo averla originariamente proclamata nel 2001. È stato il primo Patrimonio italiano a esser inserito in tale lista.

Adesso, l'opra ri pupi entra a pieno titolo anche nella storia del web lasciando un'impronta tutta digitale in rete: da poco infatti, l'archivio stampa dei Cuticchio è fruibile gratuitamente.

Si tratta di una raccolta (visualizza qui l'archivio) che comprende circa 3700 documenti provenienti da tutto il mondo, raccolti e poi digitalizzati dalla compagnia, dal 1972 fino al 2016.

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Avere accesso a questo archivio vuol dire avere l'opportunità di conoscere una parte decisiva della storia del teatro contemporaneo. Sono tantissimi infatti i quotidiani e periodici, locali e nazionali, che hanno negli anni trattato della storia e dell'arte dell'Opera dei Pupi dei Cuticchio.

Tante pagine, tanti articoli, tanti pezzi di storia incorniciati dalle righe d'inchiostro nero de il Giornale di Sicilia, L'Ora, il Corriere della Sera, ma anche dell'Ansa, del Messaggero e de La Repubblica.

Un patrimonio di storia che adesso è digitalizzato e contribuisce a svelare l'arte, la creatività e i segreti più nascosti di questo mestiere e del teatro, che, nel 2008, è stato iscritto dall'Unesco tra i Patrimoni Orali e Immateriali dell'Umanità.

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