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La #DomenicaalMuseo: la cultura è gratis per un giorno

Torna l'iniziativa #DomenicaalMuseo: domenica 7 settembre porte aperte per i siti culturali italiani, che saranno visitabili gratuitamente durante tutta la giornata

Balarm
La redazione
  • 3 settembre 2014

Conoscere la nostra storia è un dovere. Molto, infatti, si dice su di lei: che si ripeta, che possa essere cambiata, che debba essere ancora scoperta e approfondita. La verità è che il piacere di comprenderla e conoscerla è immenso, ed è per questo che domenica 7 settembre torna l'iniziativa #DomenicaalMuseo, che per un giorno spalanca al pubblico le porte della cultura.

L'iniziativa, che si ripete in applicazione del decreto Franceschini in vigore dal primo luglio, prevede che ogni prima domenica del mese non si paghi il biglietto per visitare monumenti, musei, gallerie, scavi archeologici, parchi e giardini monumentali dello Stato.

Tempo di visite, dunque, anche nei principali siti culturali siciliani, nonostante manchino ancora riferimenti certi: lo statuto speciale siciliano garantisce infatti alla Sicilia (così come al Trentino Alto Adige e alla Valle D'Aosta) la gestione dei beni culturali.

Visitando il sito del ministero dei beni culturali è infatti possibile trovare la lista dei musei aperti nel resto d'Italia, mentre per le tre regioni di cui sopra occorrerà consultare il sito apposito. Nel caso della Sicilia il link consultabile è attualmente in aggiornamento.

Dopo l'applicazione del decreto rimangono le scontistiche, ormai ufficializzate: i giovani fino ai 18 anni, difatti, non pagano il biglietto, mentre entro i 25 anni è possibile usufruire di scontistiche.

Il decreto prevede inoltre aperture serali e un prolungamento d'orario per tutti i grandi musei ogni venerdì, che divengono visitabili fino alle 22. In attesa di una lista più dettagliata, dall'assessorato ai Beni Culturali arriva una precisazione: «La nostra Regione, grazie al nostro Statuto speciale, ha l’esclusività sui Beni culturali. In ogni caso, ci siamo immediatamente adeguati al decreto Franceschini».

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