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La movida alla fine dell'estate: adesso cosa è cambiato?

L'estate è giunta al termine, sono passati diversi mesi dall'approvazione dell'ordinanza sulla movida, ma le cose sembrano immutate. Che ne è del rispetto di Palermo?

Balarm
La redazione
  • 7 settembre 2015

Un altro weekend alle spalle, altre bottiglie che si rompono. Mesi fa, dopo lo sfogo pubblicato su Facebook da Francesco D'Amore, il titolare del Basquiat Cafè, sulla chiusura di cinque giorni imposta in seguito a ritardi per l'adeguamento alla normativa riguardante i gazebo, una domanda solleticò la vena polemica di ogni palermitano: ma i provvedimenti riguardanti la movida, stavolta funzioneranno e saranno uguali per tutti?

Era l'inizio dell'estate e molti commercianti, chi per i gazebo, chi per la musica, dicevano chiaramente di non sentirsi tutelati e sostenuti, anzi. Molti si sono ritrovati confusi e ostacolati dalle istituzioni e dalle iniziative pubbliche.

L'amarezza nacque soprattutto in chi tentava di essere in regola e accusava d'incoerenza e di farraginosità l'ordinanza firmata il 29 giugno. Il provvedimento, con innegabili aspetti positivi, avrebbe dovuto dare un giro di vite all'attività dei locali notturni con sanzioni immediate e molto severe già dalla prima violazione.

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Un coro di speranzosi sostenitori si era levato dopo i primi interventi alla Vucciria, mettendo a tacere il sentore di favoritismi a quelle che erano considerate zone franche al di sopra della legge.

Adesso, le cose tornano a farsi difficili: piazza Garraffello e la Vucciria sembrano tornati alle loro antiche abitudini, come dimostra il blitz effettuato il 30 agosto, che ha portato alla chiusura (temporanea?) di alcuni locali abusivi e multe per oltre quindicimila euro.

Ma non solo. Basta volgere lo sguardo verso un'altra zona che apparentemente era stata "bonificata" dalle attività notturne incontrollate, piazza Magione, presa di mira da un altro recente blitz a sottolineare che la situazione sfiora il paradossale.

Eppure, la movida sfrenata non si ferma: incontrollate, le saracinesche si aprono e vendono cocktails e cicchetti, "sparano" musica a volume altissimo, lasciano dopo la loro chiusura un disastro di rifiuti, cocci di vetro e residui d'ogni tipo.

La domanda allora, nasce spontanea: cosa è davvero cambiato? Cosa si è mosso da quella dibattuta ordinanza, se ancora tra le strade della Vucciria, tra i fili d'erba della Magione e nel profondo di Ballarò la "movida" continua, sfrenata e inarrestabile?

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