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"La stanza del presepe", il racconto di Angelo Di Liberto

Un libro piccolo dal senso grande: "La stanza del presepe" racconta la storia di un bimbo speciale di sette anni, alle prese con il Natale. Il suo nome è Giovanni Falcone

Balarm
La redazione
  • 21 luglio 2014

8 dicembre 1946, siamo in una casa a piazza Magione, a Palermo. Un bimbo sveglio e vivace riceve in regalo un presepe, posizionato nella sua camera, tra i giochi. Qualcosa però non piace al bambino: un personaggio inquietante, da cui non riesce a staccare gli occhi.

Lo stesso giorno, durante la processione dell'Immacolata, nella zona di Porta Nuova il maresciallo Raffaele Sicurella viene ucciso da sei colpi di pistola, e a casa del bambino la notizia viene accolta con inquietudine: la mamma e il papà ne parlano a bassa voce, la mamma ha paura.

Il bambino identifica il boss mafioso Tano Filippone con quel brutto pastore dallo sguardo truce, dalla faccia cattiva. Prende la sua spada di legno, combatte contro il ficus come fa generalmente. Ma stavolta non è più un gioco: è un duello cruento, feroce, che lo farà ammalare.

Nella malattia, il bambino dirà: sono siciliano, non ho paura di morire. La sua vita cambia. Lui è Giovanni Falcone: lui è il giudice che diventerà in futuro, il magistrato simbolo della lotta alla mafia.

"La stanza del presepe" di Angelo Di Liberto è un piccolo libro: solo sessantaquattro pagine, con illustrazioni, edito da Duepunti edizioni. Un libro che si legge veloce e che commuove, che ha un peso consistente nonostante le piccole dimensioni.

Basato sulle testimonianze delle sorelle di Giovanni Falcone, Anna e Maria, è una piccola perla della letteratura, raccontata da un drammaturgo che ha raccolto testimonianze e ha restituito con cura immagini antiche. Ha un costo di 6 euro, ed è acquistabile nelle maggiori librerie, sulle grandi piattaforme di vendita online e sul sito web di Duepunti edizioni.

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