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Lombardo si dimette ma niente commissariamento

Il Presidente della Regione ha confermato l'intenzione di dimettersi dall'incarico il 31 luglio così che si possa andare alle elezioni il 28 e 29 ottobre

Balarm
La redazione
  • 24 luglio 2012

Un incontro e due certezze: al summit di Palazzo Chigi con il Presidente del Consiglio Mario Monti, Raffaele Lombardo chiarisce che «Non è mai esistita l'ipotesi di commissariamento della regione Sicilia» e ha confermato l'intenzione di dimettersi dall'incarico il 31 luglio così che si possa andare alle elezioni il 28 e 29 ottobre. All'incontro hanno preso parte anche i vertici amministrativi della Regione siciliana, il ragioniere generale e i dirigenti dei settori economici.

«L'idea che i conti della Sicilia non fossero in ordine era una grande balla - ha aggiunto Lombardo - La Regione ha i conti solidi e una finanza sostenibile». E dopo la scelta dell'agenzia Standard & Poor's di sospendere il rating della Regione siciliana in attesa di chiarimenti, arriva una buona notizia secondo quanto afferma il governatore: sono stati sbloccati 240 milioni per la Sanità «a prescindere dai 400 milioni di cui si è parlato nei giorni scorsi. Ma noi - ha precisato, l'uscente governatore della Regione - non chiediamo neppure che questi crediti ci vengano riversati, perché comunque i nostri conti tengono per le radicali riforme che abbiamo approvato nella sanità, nel sistema dei rifiuti ma anche nei tagli alla spesa corrente». A Roma, Raffaele Lombardo era giunto con un dossier che dimostrerebbe come «i conti della Regione tengono, malgrado le difficoltà derivanti dalla crisi che investe tutti». Nonostante ciò dal governo nazionale è giunta la richiesta di un piano di rientro finanziario delle spese e di contenimento del personale.

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