SCUOLA E UNIVERSITÀ

HomeNewsAttualitàScuola e Università

Micari nuovo rettore di Unipa, tra disservizi e speranze

Fabrizio Micari, presidente della Scuola Politecnica, è stato eletto rettore dell'Università di Palermo: riuscirà a portare con sé una ventata di rinnovamento?

  • 3 luglio 2015

Diciamocelo: il rettorato di Roberto Lagalla, durato sette anni, non ha esattamente lasciato gli studenti dell'Università degli Studi di Palermo con il sorriso sul volto. L'ex rettore lascia nelle mani del suo successore un ateneo pieno di problematiche, spesso quasi per niente a portata di studente.

A vincere la sfida per questo spinoso incarico è Fabrizio Micari, presidente della Scuola Politecnica, dopo un confronto con il prorettore vicario Vito Ferro. Micari si è aggiudicato il titolo di rettore con oltre 1.400 voti: una vittoria schiacciante, dati i 462 voti dell'avversario.

Mentre ancora si parla di numeri e della diversità dei candidati, l'attenzione comincia lentamente ma inesorabilmente (e inevitabilmente) a spostarsi sulle urgenze dell'ateneo, dal rilancio dell'immagine alla cura delle strutture, passando naturalmente per gli argomenti tasse, parcheggi, fondi e portale studenti.

Le idee di Fabrizio Micari sono note (consulta il documento programmatico della sua candidatura): migliorare l'offerta formativa rendendola attrattiva e potenziando la ricerca, cercare di far relazionare ulteriormente l'università al territorio e potenziare i servizi di assistenza rendendo anche più fluidi i procedimenti burocratici.

Intenti che sulla carta, sono nobilissimi ma che si spera non rimangano solo parole: la posizione dell'ateneo su scala nazionale e internazionale non è delle migliori. Disservizi e scarsa competivitità hanno reso l'ateneo un luogo di lavoro e studio che, seppur veda protagoniste delle figure dotate, versatili e talentuose, è spesso insoddisfacente e privo di stimoli.

Nonostante sia chiaro che il compito di rettore sia gravoso, ci si augura che questo nuovo insediamento a Palazzo Steri porti con sé una ventata di rinnovamento e un'esponenziale miglioramento: perché si sa, la speranza è sempre l'ultima a morire.

Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.
...e condividi questo articolo sui tuoi social:

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI