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Movida: i gestori non ci stanno, così ricorrono al TAR

Si parla ancora di movida palermitana, si parla ancora della famigerata ordinanza che la regolamenta: i gestori passano al contrattacco "forte" e ricorrono al Tar

  • 4 luglio 2013

Sembrava che ogni protesta si fosse placata e invece era soltanto una calma apparente: l'ordinanza che ha regolamentato la movida palermitana torna a far parlare di sè e lo fa attraverso il "contrattacco" degli esercenti. Si sposta tutto sul piano legale, con il ricorso al Tar e la richiesta di sospensiva e annullamento del provvedimento del Comune di Palermo.

E c'è di più, perché i proprietari dei locali hanno anche chiesto il risarcimento per i mancati introiti dell'ultimo mese (periodo successivo all'entrata in vigore del discusso provvedimento "anti-movida"). L'azione dei commercianti punta a dimostrare l'illegittimità dell'ordinanza, sulla base di tre motivazioni: la mancanza di urgenza e pericolo per l'incolumità della cittadinanza (condizioni necessarie per un'ordinanza sindacale), l'assenza di una sudivisione della città in "zone acustiche" e lacune in relazione allo smaltimento dei rifiuti.

Prima di ricorrere alla giustizia amministrativa gli stessi esercenti avevano depositato presso l'assessorato alle Attività Produttive la propria "contrordinanza" e l'amministrazione comunale si era detta comunque disponibile a cercare un punto d'incontro. La "mediazione" tuttavia non aveva prodotto alcun risultato. Nessun armistizio all'orizzonte, quindi, in un conflitto che vede convergere tanti interessi diversi: da una parte ci sono i residenti che sostengono il perseguimento di una linea dura, dall'altra i gestori, che subiscono gli effetti negativi del provvedimento; al centro di tutto, il Comune, con il (difficile) compito di trovare un compromesso in grado di mettere d'accordo tutti. Per il momento si attendono la fine del mese di luglio e la decisione dei giudici amministrativi.

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