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Museo Salinas: strategia e innovazione per la rinascita

Il Museo Salinas, oggetto di studio e ricerca di Elisa Bonacini, diventa protagonista del prestigioso "Il Capitale Culturale", per le sue strategie di comunicazione innovative

  • 20 gennaio 2017

«Chiusi per restauro, aperti per vocazione». Si può riassumere in questo slogan lo strano caso del Museo Salinas di Palermo che, chiuso per 4 anni di restauri, ha raggiunto sorprendenti risultati grazie ad una campagna di comunicazione all'avanguardia.

Il caso è stato oggetto di studio da parte della ricercatrice catanese Elisa Bonacini che ha scritto "Museo Salinas: un case study di social museum...a porte chiuse", ricerca che sarà protagonista del 13esimo numero del semestrale dell'Università di Macerata "Il Capitale Culturale. Studies on the Value of Cultural Heritage".

Lo studio della Bonacini evidenzia come, in un momento di rischio per un'attività destinata quasi matematicamente al più totale oblio, con la chiusura e la mancanza di fondi, un'ottima strategia e campagna promozionali abbiano ridato vita al Museo.

Un'istituzione, quella del Salinas, che ha adottato una tattica vincente che lo annovera, oggi, tra i musei italiani più seguiti grazie ad un sapiente mix di attività culturali e didattiche, mostre, spot visuali sui social network e l’adesione a campagne sociali di rilancio dei musei come le pioneristiche #invasionidigitali3D.
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Gli artefici della rinascita del Salinas sono il direttore Francesca Spatafora e il social media manager Sandro Garrubbo, che cura le strategie di comunicazione, con il coinvolgimento massivo di archeologi, tecnici e operatori che hanno creduto nella mission contribuendo alla nascita di una grande community digitale.

Con un trend sempre in crescita, la community ha già raggiunto cifre record (video da 53mila visualizzazioni e post da 64mila followers), coinvolgendo direttamente i visitatori che non sono soltanto fruitori passivi, ma creatori dei contenuti.

Alla comunità digitale si affianca quella reale, che abbraccia tutti coloro che credono nella causa del Museo e contribuiscono alla sua crescita, inclusi gli "Amici del Museo" che prestano il proprio contributo gratuitamente.
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