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Nino Spina, il mercante di cuccioli che non aiuta i cani

Lo si trova a Palermo, nei pressi di piazza Castelnuovo: Nino Spina e il suo "Piccolo Rifugio del Cucciolo" sono il simbolo di un'abusività dannosa svolta alla luce del sole

  • 22 dicembre 2014

Aiutatemi ad aiutarli! Se siete mai passati da piazza Castelnuovo o da via Ruggero Settimo a Palermo, queste parole non vi saranno affatto nuove. A urlarle è sempre lui, Nino Spina, il titolare (si fa per dire) del "Piccolo Rifugio del Cucciolo", composto da nient'altro che da una cuccia, una branda e molti cani indifesi che continua a smerciare liberamente.

Avvicinarsi a Nino è semplicissimo. Anzi: è lui ad avvicinarsi a te. Urlando i suoi slogan ti mette sotto il naso il piccolo animale di turno, e ti chiede se vuoi salvarlo. Peccato che per "salvarlo" si debba pagare la modica cifra di 25 euro, con un acconto di 5 euro se torni a prendere il cucciolo più tardi.

Versate queste cifre, Nino rilascia un foglio (scritto naturalmente a mano) nel quale certifica che i cani sono vaccinati, sverminati e quant'altro: se lo siano davvero, nessuno lo sa, perché quando chiedi "ma dove li hai vaccinati?" risponde, infastidito, in due soli modi: "da un amico" o "li vaccino io".

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Come si evince da un articolo pubblicato dall'Ansa, Nino si vanta di fare fino a 300 euro al giorno per una buona causa: eppure tutti sanno che la sua attività abusiva, tra cuccioli che trotterellano rischiando persino la morte, ciotole e guinzagli, deriva dalla vendita animali che gli vengono in realtà regalati e, ancor peggio, da cagne di piccola taglia che usa come fattrici in luoghi nascosti.

Ci chiediamo come sia possibile che le autorità competenti, nonostante le molteplici segnalazioni da parte di cittadini e animalisti, non abbiano potuto fare nulla se non fermarlo un paio di volte per poi farlo tornare al punto di partenza. L'attività di Nino è dannosa ed è un pericolo in primis proprio per i cuccioli, che non essendo affidati con i dovuti controlli rischiano l'abbandono.

Si tratta inoltre di una compravendita illegale, e sulle spalle di Nino pendono diverse denunce: da quella per occupazione del suolo pubblico, a quella di truffa, maltrattamento di animali e accattonaggio. Trovato sempre senza documenti, al venditore è stato imposto, senza risultato, l'allontanamento dalla città.

Quanto si dovrà andare oltre prima che vengano presi provvedimenti seri? Mentre scriviamo, Nino è ancora lì indisturbato: la sua "attività" continua da dieci anni, e non ha certo intenzione di smettere. E allora aiutateci ad aiutarli: segnalate il problema, nell'interesse degli animali e nell'interesse della legalità, perchè tali azioni di lucro alla luce del sole non vengano più tollerate.

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