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Non è musica a Palermo: siamo quelli che non suonano

Esordienti, con voglia di fare. Ma a Palermo non c'è spazio: una storia di ordinaria amministrazione che rende il panorama musicale cittadino sempre meno accessibile

  • 26 novembre 2014

È storia vecchia ormai. Sei giovane e con voglia di fare, ma per lavorare serve la famigerata “esperienza”, ombra nera che sovrasta e annienta le speranze di centinaia di ragazzi e ragazze. È altra storia invece l’esperienza che i gestori dei locali chiedono ai gruppi nuovi nel panorama della musica palermitana.

Per fare serate infatti devi avere un nome, devi essere qualcuno. Noi siamo i Way Too Far, siamo nuovi. Come fai ad essere qualcuno se nessuno ti permette di farti sentire dal pubblico? Serate su serate passate a fare richieste porta a porta per i locali: alcuni gestori lo dicono chiaramente, altri lo celano dietro un “quanta gente portate?”.

La risposta però è sempre (o quasi) la stessa: “abbiamo il calendario delle serate dal vivo pieno. Lasciateci un recapito, tra un paio di mesi ci faremo sentire”. E così tanti ragazzi promettenti, che hanno davvero qualcosa da dire, restano in sala prove per mesi e mesi, raccogliendo scalette per serate che verranno. Forse.

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Concediamo i nostri testi alle pareti insonorizzate delle sale prova, perché sapevamo che sarebbe passato del tempo prima di suonare su un palco, ma con la musica vogliamo divertirci. Non chiediamo di far produrre il nostro repertorio, di far uscire l’EP e far stampare il nostro logo sul merchandising: vogliamo solo suonare qualcosa, qualunque cosa per chiunque e fare sentire come ci piace farlo.

Che fai, quindi, se sei nuovo del campo, se non hai conoscenze, se l’unica voce nel tuo curriculum sono i tuoi testi, le tue cover, i tuoi inediti? Lasci numeri di telefono, registrazioni e video delle tue canzoni e torni a casa con un “oggi siamo pieni, passa un altro giorno”.

Scrivi annunci chiedendo palchi dai quali farti ascoltare e ricevi inviti promettenti del tipo “ai Candelai fanno il karaoke” (storia vera). Crei una pagina del tuo gruppo (pagina la quale, la maggior parte delle volte, verrà deliberatamente ignorata dai sopracitati gestori ai quali la segnalerai), raccogli materiale, fai la gavetta prima di aver iniziato la vera gavetta.

Ti affidi a contest e jam-session: cose che ti concederanno un palco per non più di quindici, venti minuti al massimo. Questa è l’atmosfera che regna nell’ambiente della Musica: la musica per il piacere di fare musica che viene surclassata dalla musica per fare consumazioni.

Nulla togliendo ai gruppi storici palermitani: grandi serate, grande musica. Ma il palco di Palermo può essere più grande di così, ci può essere posto per tutti. Proprietari e gestori, pubblico e musicisti: non date per scontato chi è nuovo, la musica più bella è quella che non è stata ancora scritta. E soprattutto sappiate che la nostra musica non è solo il nostro lavoro: è la nostra passione.

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