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"Oceano Mediterraneo": il grande acquario di Palermo

Gli imprenditori di Confindustria Palermo hanno presentato un progetto per realizzare, entro 2 anni, il più grande acquario del mondo nel capoluogo siciliano

Balarm
La redazione
  • 17 febbraio 2014

Si chiamerà "Oceano Mediterraneo" e darà un altro buon motivo ai turisti di tutto il mondo per venire a visitare Palermo. Gli industriali del capoluogo sono pronti a realizzare, entro due anni, il più grande acquario del mondo, più grande addirittura di quello famoso di Genova. L’acquario avrà una capienza di circa 14 milioni di litri, per sei vasche per un investimento di 50 milioni di euro e darà un'opportunità di lavoro a circa 2000 persone.

Il progetto di Confindustria Palermo, mira a rilanciare il settore economico della città con la realizzazione di un’opera grandiosa, dove all’interno sorgeranno ristoranti, negozi di merchandising e un centro di ricerca biologica.

Confindustria Palermo conta di realizzarlo con il project financing, che pretende “tempi europei” che si aggirano attorno a due anni, come sottolineato da Alessandro Albanese, presidente dell’associazione degli industriali: «La forma del project financing è quella che il comune promuove da tempo. L’acquario ed il progetto sulla Fiera del Mediterraneo sono i primi due che si sosterranno economicamente in questo modo. Vogliamo puntare su una riqualificazione ambientale e questo è un progetto importante per la città»

L’architetto che lavorerà al progetto di Palermo Ettore Piras è lo stesso che ha realizzato l'acquario di Genova che dichiara: «È un investimento che prevede grosse ricadute in termini turistici. Basti pensare che l’acquario di Genova dalla sua inaugurazione ha già raccolto oltre dodici milioni di visitatori».

«Ci saranno più specificità rispetto a Genova, da questo punto di vista sarà più grande – continua il progettista, l’architetto Piras -. Non vogliamo fare una copia di altri acquari, vogliamo che Palermo sia un occhio aperto sul Mediterraneo. I luoghi dove sorgera’ sono in fase di studio, abbiamo individuato la Cala, oppure la Bandita o anche vicino villa Igiea, in tutti questi tre posti ci sono degli spazi che si prestano al progetto».

Ci saranno spazi dedicati al commercio, al relax, un centro di ricerca biologica, parcheggi e confort di tutti i tipi. Uno spazio sarà dedicato alle visite virtuali e alla sperimentazione, come la pescicoltura o lo studio del sistema immunitario delle creature acquatiche, una sala Imax per le proiezioni 3D e un grande tunnel che stupirà i visitatori che vedranno nuotare sopra la propria testa squali e pesci di varie specie.

«La realizzazione del mega acquario a Palermo è un’importante opportunità di sviluppo che la città non può non cogliere – spiega Simona Vicari, sottosegretario allo Sviluppo economico, nel corso dell’incontro organizzato nella sede di Confindustria Palermo – Il rilancio e lo sviluppo della città non può prescindere dal ruolo dei privati e non può più essere affidato esclusivamente al capitale pubblico – continua – Dobbiamo perciò rivalutare ed individuare soluzioni che consentano di esaltare l’utilizzo del capitale privato per realizzare investimenti che portino sviluppo ed occupazione. In questo senso guardo con grande interesse al sistema del project financing, che consente ai privati non solo di investire ma anche di gestire l’opera».

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