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Palermo: ma di quale Capitale della Cultura parliamo?

Traffico, parcheggi inverosimili, inciviltà: uno spaccato della vita di ogni giorno tra le strade di Palermo. Una città candidata a Capitale Europea della Cultura per il 2019

  • 24 settembre 2013

Sì, è proprio così, da più mesi oramai non si parla d’altro: Palermo capitale europea della cultura. Palermo, settimana della cultura. Sembrerebbe di vivere in una città ideale, proiettata verso una internazionalità degna di un capoluogo che è stato certamente una capitale d’arte e che lo sarebbe ancora se non dovesse fare i conti, giorno per giorno, con il malcostume, il malaffare, l’arroganza e la prevaricazione delle stanze del potere.

Non voglio tediare chi legge. Spesso, lo so, mi dilungo in esempi e amenità di cui potrei fare a meno, ma che ci volete fare, sono fatto così. Mi piace spesso raccontare eventi e storie che mi succedono quasi giornalmente e che hanno relazione con la mia città, con il traffico, con la maleducazione, con i vigili urbani perennemente assenti quando servono.

E poi magari ti ritrovi tre pattuglie che dirigono il traffico in via Marchese di Villabianca perché l’azienda comunale che si occupa delle strade sta scarificando la via in questione; o magari a sgomberare con più gru alle otto di mattina una piazzetta stracolma di macchine, che pure danno “fastidio” alla circolazione.

Ma forse sarebbe stato meglio sistemare qualche altra strada piena di buche anziché via Marchese di Villabianca e anche vigilare che furbi automobilisti non viaggino sulla corsia di emergenza della circonvallazione o nelle corsie riservate agli autobus o verificare se tutti coloro i quali transitano con il pass H nelle corsie riservate siano in ordine con il permesso. Una cosa è certa: questa città è diventata invivibile per tante situazioni che, badate bene, non dipendono dal traffico ma dal parcheggio selvaggio.

Se le strade non fossero intasate da auto in sosta in doppia e/o in tripla fila il traffico scorrerebbe più speditamente e non avremmo inutili e inquinanti incolonnamenti. Ma a ciò dovrebbero pensarci i vigili urbani con una puntuale presenza in strada. Già, sì proprio in strada. Provate a percorrere in macchina la “terra di nessuno” ovvero la via Messina Marine, da Sant’Erasmo ad Acqua dei Corsari, sarete costretti a incanalarvi in un lungo serpentone -soprattutto quando c’è qualche problema in autostrada - senza possibilità di svincolarvi in qualche modo.

Le ragioni sono molteplici: l’autobus o l’autotreno che vi precedono hanno difficoltà di manovra tra macchine “posteggiate” di traverso perché il conducente è sceso per fare “la spesa”. È un classico. Il “casino” è permanente. Ovviamente mai una pattuglia di vigili urbani per dare un minimo di apparente civiltà visto che è una delle due strade dalle quali si entra in città. La regola, in questo pezzo di terra di nessuno, è “fate quello che vi pare tanto qui comandiamo noi”.

Sono regole non scritte ma è come se lo fossero e quando qualcuno tenta di fare qualche osservazione ad uno scooterista -senza casco- che viaggia tra le macchine incurante delle auto incolonnate, del tipo “la strada non è tutta tua” il minimo che ti puoi aspettare è “chi dici?” assumendo un’espressione di sfida. Ma si “pò campari accussi”, in questa città che aspira a diventare Capitale Europea della Cultura? Io ho qualche difficoltà a crederci. Non so voi.

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