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Palermo, un oratorio del Seicento diventa una sinagoga

Dopo 500 anni, grazie all'arcivescovo Lorefice, gli ebrei tornano ad avere una sinagoga a Palermo. Rinasce l'Oratorio di Santa Maria del Sabato, nei pressi di via Calderai

  • 16 gennaio 2017

A cinquecento anni dall'espulsione, gli ebrei tornano ad avere uno spazio di culto a Palermo grazie ad una concessione dell'arcivescovo Corrado Lorefice: l'Oratorio di Santa Maria del Sabato, nei pressi di via Calderai, diventa una sinagoga.

L'Oratorio di Santa Maria delle Grazie, detta del Sabato, sorge nell’area un tempo occupata dagli antichi borghi ebrei della “Guzzetta” e della “Meschita”, quartiere ebraico di Palermo, compreso tra via Maqueda e via Roma, che mantiene ancora oggi alcune delle caratteristiche strutturali dell’edilizia ebraica.

Proprio in questo quartiere sorgeva l'antica sinagoga, attiva fino al 1492. Adesso, sarà l'Oratorio a divenire sinagoga, con un passaggio ufficiale di consegne conseguente alla richiesta del presidente dell'Istituto Siciliano di Studi Ebraici, Evelyne Aouate.

La rinascita dell'Oratorio rappresenta un evento di grande importanza storico-culturale per la città: la data scelta in cui il passaggio è stato effettuato, ad esempio, non è casuale: si è tenuto infatti nell'anniversario del decreto del 12 gennaio 1493, che gli spagnoli applicarono in Sicilia per espellere dal regno tutti gli ebrei.

La concessione dell'Oratorio all’Unione della Comunità Ebraiche Italiane è un segno di riconciliazione con un mondo da troppo tempo esiliato dall'isola, dove non esiste fattivamente una vera e propria comunità ebraica che, adesso, avrà finalmente la possibilità di costituirsi e riunirsi in un luogo adibito al culto.
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