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Palermo cambia? Forse no: la città ultima tra le ultime

Secondo la classifica del Sole 24 Ore sulla qualità della vita nelle province italiane, Palermo esce sconfitta, risultando tra le peggiori in Italia e ultima tra le città siciliane

  • 22 dicembre 2015

Palermo è la storia della Sicilia, tutte le viltà e tutti gli eroismi, le disperazioni, i furori, le sconfitte, le ribellioni. Palermo è la Spagna, i mori, gli svevi, gli arabi, i normanni, gli angioini, non c'è altro luogo che sia Sicilia come Palermo, eppure Palermo non è amata dai siciliani. Gli occidentali dell'isola si assoggettano perché non possono altrimenti, si riconoscono sudditi ma non vorrebbero mai esserne cittadini.

Con queste parole, il giornalista Giuseppe Fava definiva Palermo come una città al contempo sontuosa e oscena. Sono parole che, dure, ritornano alle orecchie ancora una volta visto che il capoluogo siciliano subisce una nuova sconfitta.

Nessuna buona notizia dalla nuova edizione della ricerca del Sole 24 Ore sulla qualità della vita nelle province d’Italia. E se Bolzano risulta essere la provincia in cui si vive meglio, non c’è nulla di positivo per le città siciliane che si piazzano nelle ultime posizioni.

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La classifica non può che essere la ri-conferma di una triste considerazione e cioè che quasi tutte le città dell'isola non riescono ad andare oltre il novantesimo posto.

E se Ragusa è la migliore tra le siciliane, Palermo non ce la fa e, trovandosi al 106esimo posto quanto a qualità della vita, perde quest’anno ben 11 posizioni, riconfermandosi tristemente una delle città meno vivibili. È forse vero che “tutto cambia per non cambiare nulla”?

Anche quest'anno l'indagine del Sole 24 Ore si snoda attorno a 36 indicatori e 6 aree tematiche: tenore di vita, affari e lavoro, servizi, popolazione, ordine pubblico e tempo libero.

A cosa stanno servendo allora tutti questi tentativi di adeguamento alle città metropolitane? Ed è proprio quando ci poniamo questa domanda che ritornano attuali le parole di Pippo Fava: che Palermo non sia amata dai suoi stessi cittadini è un dato di fatto.

E allora, se noi palermitani siamo ancora convinti che Palermo, in fin dei conti, non è nostra e se siamo noi stessi i primi colpevoli delle incurie che, di giorno in giorno, attanagliano questa meravigliosa città riusciremo mai ad apportare anche solo il benché minimo miglioramento?

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