ATTUALITÀ

HomeNewsAttualità

Palermo Capitale della Cultura 2019? Ecco i vantaggi

Analizziamo bene il dossier di presentazione della candidatura di Palermo a Capitale Europea della Cultura; nove maxi interventi per il valore di 347 milioni di euro

  • 21 ottobre 2013

A circa un mese dalla presentazione ufficiale del Dossier relativo alla candidatura di Palermo come Capitale della Cultura del 2019, a pochi giorni dalla nomina dei membri italiani della Giuria di Selezione che per un'alzata di mano dovranno decretare quali città italiane rientrano nella short-list (che sarà resa nota a gennaio) facciamo un po' di chiarezza su un argomento che si presta facilmente ed inevitabilmente a scetticismi.

Un piano da quasi 14 milioni di euro (SCARICA QUI IL PIANO COMPLETO) per salvare la Costa Sud e rafforzare così la candidatura di Palermo a Capitale europea della Cultura 2019. E il desiderio di immaginare una città diversa con il supporto di Stato e Regione attraverso nove maxi interventi da avviare entro due anni per un investimento complessivo di 347 milioni di euro (70.5 nazionali, 15 della Regione, 81 europei, il resto del Comune). Dunque, se la città rientrerà nella short-list, sono previste piogge di finanziamenti che innegabilmente potranno irrigare la città, che negli ultimi tempi si è contraddistinta per particolare siccità.

È questo il contenuto più diretto del dossier (SCARICA QUI IL PROGETTO) che l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Leoluca Orlando, e sostenuta dall'assessorato alla Cultura di Francesco Giambrone, intende presentare al Ministero delle Infrastrutture per partecipare al bando del programma "Piano città" che il governo propone annualmente ai comuni per finanziare interventi edilizi e urbanistici sul territorio.

Per Palermo è il secondo tentativo dopo la bocciatura dell’anno scorso, quando Roma mise a disposizione 4,4 miliardi di euro tra fondi pubblici e privati ma i progetti di piazza Pretoria non riuscirono a superare la selezione. Per non lasciarsi sfuggire questa seconda chance il Comune ha studiato una sorta di formula fedeltà, un contratto di valorizzazione urbana che impegna tutte le istituzioni pubbliche alla rinascita dell’area Costa Sud, quella, per intendersi, che ricade all’interno della seconda circoscrizione e include le borgate di Brancaccio e Ciaculli e il corso del fiume Oreto, del quale si prevede l’istituzione di un parco insieme ai comuni di Ficarazzi e Villabate. Lo stravolgimento territoriale coinvolgerebbe circa 74 mila abitanti per una superficie di duemila ettari.

Rispetto al 2012 i progetti (SCARICA QUI IL PIANO DELLE INFRASTRUTTURE) riguardano una zona più ristretta (anche l’anno scorso, infatti, il dossier per il «Piano Città» si basava in gran parte sulla Costa Sud) ed è stata stralciata la parte che riguardava un quartiere del centro storico, l’Albergheria. Il progetto di quest’anno rientra peraltro nell’ambito della candidatura di Palermo a Capitale europea della Cultura 2019 e un eventuale secondo flop ne pregiudicherebbe una parte del finanziamento. Per finanziare il contratto di valorizzazione il Ministero dovrebbe mettere a disposizione 122 milioni di euro, il Comune 87, la Regione Sicilia altri 87 e l’Amat 18.

Tra le opere previste ci sono la riqualificazione di alcuni assi viari come quello tra via Cappello e via Messina Marine fino all’ex Deposito delle Locomotive, quello da via Giafar a via Diaz a ridosso del Castello di Maredolce nonché la zona di San Giovanni dei Lebbrosi, la sistemazione dello stesso Maredolce e del Castello della Favara, l’istituzione della Zona Franca Urbana di Brancaccio, la creazione di un nuovo complesso parrocchiale dedicato al beato Pino Puglisi, il completamento della Linea 1 del tram.

Proprio le condizioni di degrado della chiesa di San Giovanni dei Lebbrosi e del Castello di Maredolce poche settimane fa hanno convinto l’amministrazione a depennare i due siti dalla candidatura dell’itinerario arabo-normanno quale sito Unesco. Un’ulteriore prova, se ce ne fosse bisogno, della necessità di intervenire su un contesto da decenni tagliato fuori dal tessuto urbano.

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI