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Palermo con gli occhi dei turisti: l'illusione della bellezza

Davanti al boom di turisti a Palermo, ai numeri in crescita per alberghi e b&b, c'è lo stupore. Disservizi, incuria, lentezza dei mezzi: la bellezza è solo un'illusione?

  • 10 agosto 2015

L’estate, le vacanze, la città da scegliere come meta del proprio relax. E sorprendentemente quella città è Palermo: sempre più in aumento il numero di turisti che scelgono il capoluogo siciliano come meta estiva e a guadagnare sono alberghi e b&b. (La foto in home page è di Diego Furnaro.)

Il 2015 sembra rappresentare un anno di ripresa anche secondo i dati della Gesap che ha registrato un picco notevole nel numero dei voli in entrata a Palermo: in un solo fine settimana di agosto sono state segnalate più di sessanta mila presenze, un numero che testimonia quanto la città sia davvero prescelta come la meta più affascinante del Mediterraneo.

Sarà per le sue coste meravigliose, per i suggestivi monumenti pieni di storia, misteri, cultura, o perché di recente Palermo ha ricevuto il prestigioso riconoscimento dall’Unesco: è la storia di una città eletta a regina dell’estate.

Ma la vera domanda è: perché? Da palermitani la questione sorge spontanea visti i numerosi disservizi, le esperienze negative, la situazione di abbandono a cui si assiste per quanto riguarda proprio i monumenti. È un rapporto di amore odio, e solitamente vince proprio l’intolleranza, la sofferenza nel vedere la distruzione, l’incuria e la sonnolenza di una città che non sa svegliarsi dalla sua immobilità.

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Passeggiare per Palermo significa vedere strade dissestate, gente in attesa per ore alla fermata degli autobus, significa imbattersi nella delinquenza e nell'abusivismo, per non parlare dell’attuale emergenza che ha colpito la città: cassonetti ricolmi di rifiuti, piccole discariche che oltre a causare un odore acre diventano ricettacolo per blatte e topi.

Considerate le premesse, per chi vive ogni giorno questa amarezza riuscire a vedere soltanto il volto affascinante della città sembra impossibile. Bisognerebbe chiedersi cosa significa guardare Palermo con gli occhi di un turista che se ne innamora, che riesce a coglierne soltanto la bellezza.

Bisognerebbe ripartire da lì e lottare per ridare dignità ad una città che porge l'altra guancia ai suoi stupratori, per recuperare l'orgoglio e poter dire "Questa è la mia città, questa è Palermo". Ma la verità, brutale e oggettiva, è che in questo momento resta normale lo stupore, il dubbio, davanti alla paradossale crescita del turismo, è normale esitare davanti a numeri così importanti che parlano di una semplice illusione che nella realtà non trova molto riscontro.

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