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Parco Cassarà, via l'amianto: un passo verso la rinascita

Dopo tre anni di stallo il Comune di Palermo ha annunciato la pubblicazione di un bando per la rimozione dell'amianto dal Parco Cassarà: il parco tornerà a vivere

  • 6 febbraio 2017

È il secondo parco più grande di Palermo e doveva essere un punto di riferimento per l'intera cittadinanza. Eppure, la sua storia potrebbe essere riassunta in una sola parola: amianto. La vita del Parco Ninni Cassarà è stata breve proprio per questo e solo adesso si parla concretamente di un recupero.

Ma facciamo un passo indietro. I lavori per il parco, che si estende su circa 255.000 metri quadri, finirono nel 2010 e l'inaugurazione ebbe luogo a novembre del 2011, con una festa che doveva inaugurare un nuovo corso, più ecologico, per l'intera città di Palermo.

Dopo un investimento di 11 milioni, le premesse c'erano tutte: dai tre ingressi alle ristrutturazioni di alcuni immobili, passando dalla volontà di costruire e aprire al pubblico una serie di strutture sportive e ricreative.

È nell'aprile del 2014, però, che una grossa bomba si abbatte sul parco: sotto la superfice è stata infatti accertata la presenza di amianto. Il resto è storia, tragicamente familiare alle vicende palermitane, con indagati a titolo di falso, di discarica abusiva, di omessa bonifica e di disastro ambientale. 

Adesso, dopo tre anni, l'amministrazione comunale ha rilasciato una nota dichiarando che entro il mese di febbraio sarà indetta la gara per l’affidamento ad una ditta specializzata nella caratterizzazione dei rifiuti pericolosi. Un grande passo che spezza il silenzio degli ultimi anni, e che sembra lanciare un segnale positivo.

Sembra, perché chiaramente è tutto da vedere: in attesa del bando si può soltanto auspicare che l'attesa rinascita del parco si compia, e che a questa lunga storia venga regalato un lieto fine.
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