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Pass o non pass? Ztl a Palermo: la rivoluzione che costa

Fa discutere l’approvazione delle due Ztl a Palermo: il pass residenti da 120 euro? Una cifra elevata per un sacrificio che rivoluziona la viabilità dell’intera città

  • 12 ottobre 2015

Ztl a Palermo? Una realtà sempre più marcata, cui ancora la città fatica ad abituarsi. E se poi il sacrificio al cambiamento diventa esoso e a pagamento, l’occhio verso l’estraneo diventa ancora più cieco.

Fa già discutere l’approvazione, divulgata in questi giorni, delle due Ztl cittadine da parte della giunta Orlando: due le delimitazioni previste, la 1, comprendente il centro storico e già attiva da gennaio 2016, e la 2, che abbraccerà la zona portuale sino a via Notarbartolo e vedrà la luce il prossimo anno.

Ma la vera novità, che tanto anima i più, è la proposta d’istituzione di un pass da 120 euro, così proposto dall’Amat, per residenti e domiciliati nelle zone a traffico limitato.

Una cifra elevata, che deve scontrarsi con l’opinione pubblica e le contrattazioni di tavoli alti. Il prezzo dei pass non è ancora definitivo, ma spetterà a Sala delle Lapidi stabilire le tariffe tramite il contratto di servizio dell’Amat, ormai pronto, e scottante (ndr).

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A rivendicare subitanee modifiche sono già i capigruppo Forza Italia, che già avanzano le loro proposte a prezzi inferiori e con tanto di regolamentazioni di fasce orarie.

Pass o non pass? Il dibattito sulla Ztl a pagamento è in realtà una questione che riguarda l’intero modo di percepire il cambiamento di una città, che in uno schiocco di dita si è aperta alle linee tramviarie e al bike sharing.

Cambiamento sì, ma con criterio, diremo, e tenendo sempre presente la bilancia tra potere e cittadinanza. Pagare è un dovere etico, purché le leggi che controllano il sistema siano eque e in rapporto al contesto.

E se la Ztl a Palermo diventerà realtà a pagamento, ne saremo concordi ed entusiasti, a patto che non vi siano interessi dei singoli o privilegi di pochi, ma rispetto delle esigenze di tutti.

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