Ponte sullo stretto e alta velocità: si riaccende il dibattito

Torna d'attualità il tema dell’alta velocità in Sicilia, che da anni divide gli italiani e i politici. Ponte sullo stretto sì o no? Come investire nel migliore dei modi per rilanciare il territorio siciliano? È davvero necessaria la costruzione di un ponte sullo Stretto di Messina?

Numerosi i pareri e le polemiche: arriva presto un altro "sì", stavolta dal neoministro per gli Affari Regionali Enrico Costa, che si dice favorevole alla realizzazione del ponte sullo Stretto.

Il neoministro ha ribadito che la costruzione del ponte non deve essere concepita come un'idea che emoziona in sé ma potrebbe fungere da volano per rilanciare sviluppo e occupazione in Sicilia.

Già il Premier aveva annunciato la sua volontà di far costruire il ponte sullo Stretto, definito, almeno in un primo tempo, come un argomento che non costituiva una priorità per il governo.

E ancora, quella di Costa, non è una presa di posizione da parte di una persona qualunque: piemontese di nascita, il ministro deve occuparsi del divario tra nord e sud.

Politica e società civile restano scisse al loro interno: chi sta dalla parte del sì, lo fa sostenendo che la costruzione del ponte sia un modo per consentire alla Sicilia di fare un salto di qualità nell'offerta turistica.

E chi invece si posiziona sul versante dei no? Presto detto: la ritiene un'opera inutile e faraonica, mero oggetto di campagne elettorali, per altro dannosa a livello ambientale e dunque controproducente.

Polemiche o no, occorre fare un piccolo appunto: prima dell'alta velocità e del ponte, la Sicilia avrebbe bisogno di un attento lavoro sulle infrastrutture già presenti sul territorio. Proprio quelle che ancora oggi risultano inadeguate e inefficienti.