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"Premio Bruno Lauzi", vince il palermitano Salamone

Va al cantautore palermitano Salamone il "Premio Anacapri Bruno Lauzi", competizione musicale in memoria dell'artista genovese giunta alla nona edizione

  • 5 settembre 2016

Il "Premio Anacapri Bruno Lauzi" è uno dei più importanti del panorama italiano, così il successo del palermitano Salamone, vincitore assoluto della nona edizione, diventa un vero e proprio motivo d'orgoglio: un grande successo di pubblico e di critica per l'originale cantautore.

Salamone, oltre ad essere stato premiato come vincitore assoluto si è aggiudicato anche il premio per la miglior musica ed il miglior testo per la canzone "Paris". A consegnare i premi sono stati il presidente di Giuria Giordano Sangiorgi del Mei e presidente Audicoop, il cantautore italiano Ron, Andrea Vianello e Carlo Marrale.

Forte di un curriculum che vanta partecipazioni a importanti festival come la "Biennale Romana Marte Live" e una candidatura al "Premio Tenco 2015" oltre che a collaborazioni con artisti del calibro di Mogol e Roy Paci, Salamone ha conquistato il pubblico con il suo stile musicale originale.

Da "Il Palliativo", album d'esordio, ironico e sagace, che conquista un buon successo radiofonico e l'attenzione dei media nazionali, emergono le influenze musicali che lo hanno guidato: Salamone è un artista che attinge dalla musica folk americana e da quella tradizionale di mezza europa.

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Gli arrangiamenti musicali dei pezzi che compongono il disco sono perfettamente realizzati: chitarra, ukulele, sassofoni, trombe e flauti si uniscono alla perfezione in un tipo di musica tanto all'avanguardia quanto antico che attinge da influenze ovviamente cantautorali ma anche folk, blues, country, gipsy, ska e balcanica, strizzando l'occhio al teatro-canzone.

«Come ogni successo è sì, una sorpresa ma sicuramente corona tanti sacrifici e tanta caparbietà e passione» dice Salamone, che spiega il suo modo personale di fare musica affermando: «la mia musica, come il mio animo, è contaminata dalla terra, dalla radici».

«Ho deciso mio malgrado di lasciare la Sicilia per cercare di rappresentare il mio viaggio artistico che va al di là delle mie radici e che quindi prevede di arricchirsi attraverso nuovi incontri e molteplici esperienze ma che parte da lì e che sicuramente riporta in quei luoghi, che attraversa quelle vie, le voci, che corre dentro quei sapori o quella coscienza critica che solo in una terra cosi multiforme come la Sicilia si possono trovare».

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