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Progetto Caulerpa, un piano per salvare il Mediterraneo

L'Arpa e la Regione Sicilia difendono il mare con il "Progetto Caulerpa": ecco tutte le iniziative promosse al grido di "Lasciamo che il mare rimanga una favola blu"

Balarm
La redazione
  • 20 luglio 2014

Jorge Louis Borges diceva: il mare è un antico idioma che non riesco a decifrare. Si tratta di una frase emblematica che inquadra alla perfezione la complessità di un elemento che fa parte della vita di ogni siciliano. Il mare è un bene misterioso, che sopra ogni cosa va tutelato: per questo l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente (Arpa) e la Regione Sicilia hanno dato vita al "Progetto Caulerpa".

Fortemente voluto dal dipartimento Pesca Mediterranea dell’assessorato Agricoltura e realizzato da "Arpa Sicilia", per tutelare e proteggere le acque del Mediterraneo dalla diffusione di specie di alghe aliene ed invasive, il "Progetto Caulerpa" ha avviato una serie di eventi per sensibilizzare utenti e istituzioni alla protezione delle nostre acque, svolgendo delle accurate indagini sull'ecosistema marino.

Al centro di questa indagine si è posizionata la diffusione della Caulerpa racemosa e della Caulerpa taxifolia, due tipi di alghe che sono recentemente approdate sulle coste della Sicilia.

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Il progetto è giunto proprio in questi giorni nella sua fase centrale, basata sulla comunicazione scientifica dei primi dati del monitoraggio sulla presenza delle alghe aliene in Sicilia.

Il tema della proliferazione delle specie aliene ed invasive, sempre più presenti nel Mediterraneo, e dei suoi effetti sull’ambiente marino, è stato ampiamente dibattuto adottando l’approccio ecosistemico indicato dall’Unione Europea sul tema della sostenibilità ambientale.

Al fine di coinvolgere tutti gli agenti possibili nella campagna di sensibilizzazione, l'Arpa ha lanciato una campagna pubblicitaria "Lasciamo che il mare rimanga una favola blu": il "Progetto Caulerpa" mira infatti a focalizzare l'attenzione su questa "invasione", onde evitare eventuali risvolti tossici.

Per comprendere se e quanto la presenza di questa alghe aliene generasse alterazioni o portasse con sé impatti negativi per la pesca e per il turismo, l'Arpa ha incontrato le marinerie della Sicilia a Termini Imerese, Marsala, Scoglitti, e Sciacca.

Il direttore di Arpa, Francesco Licata di Baucina, ha reso noti i primi risultati degli studi scientifici derivati da questi incontri, e ha rassicurato sull'attuale stato delle cose: la situazione sembra infatti essere sotto controllo, ma è necessario non abbassare la guardia.

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