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Recuperiamo il parco: petizione per Acqua dei Corsari

Il presidente e il consigliere della Seconda Circoscrizione di Palermo lanciano una petizione online su Renurban per salvare dal degrado il Parco di Acqua dei Corsari

  • 2 marzo 2016

Costato, a suo tempo, ben cinque milioni di euro di fondi comunitari, il Parco di Acqua dei Corsari di Palermo versa oggi in condizioni di forte degrado: una delle storie di abbandono cittadino quella della borgata marinara del comune di Palermo che i cittadini voglio salvare lanciando, intanto, una petizione online nel sito di Renurban.

Il solito esempio di denaro pubblico sprecato, si legge nella pagina Facebook "Apriamo il Parco di Acqua dei Corsari e intitoliamolo a Libero Grassi". Storie di ordinario abbandonono, frequenti in quel di Palermo.

I lavori sono stati portati a termine regolarmente ma in seguito l'amministrazione comunale non ha incaricato nessuno della vigilanza o della manutenzione. Così, la raccolta firme nasce per attirare l'attenzione del sindaco Leoluca Orlando e del presidente della Regione siciliana sulla condizione attuale del parco.

In particolare, l'iniziativa è partita dal presidente e dal consigliere della seconda circoscrizione Antonio Tomaselli e Giuseppe Guaresi, per chiedere all'assessore LL.PP. e manutenzioni, all'assessore al Mare e Coste, all'assessore all'ambiente, all'area tecnica infrastrutture e al sindaco di Palermo di intervenire tempestivamente per la messa in sicurezza del Parco di Acqua dei Corsari e per la sua successiva libera fruizione da parte dei cittadini.

L'opera di bonifica dell'ex discarica di Acqua dei Corsari (Mammellone) avrebbe dovuto portare alla nascita di un nuovo parco cittadino: nel 2008 erano stati messi a dimora alberi, si erano creati percorsi ciclo-pedonali e un anfiteatro.

Quest'ultimo, che avrebbe avuto da sfondo il Golfo di Palermo, oggi si trova ricoperto da erbacce. Da area abbandonata a parco urbano: è questo l'obiettivo che si spera di ottenere con la petizione.

Un primo piccolo passo per testare la cittadinanza e sperare in un riscontro positivo, verso la riqualificazione del parco che da quarant'anni vive in condizioni di enorme abbandono e degrado, con il malessere dei cittadini che ne intravedono il grande potenziale.

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