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Regionali, clima di incertezze negli schieramenti

Il 28 ottobre i siciliani sceglieranno il nuovo governo regionale. Ma al momento l'incertezza regna sovrana, sia nel centrodestra sia nel centrosinistra.

  • 23 agosto 2012

La campagna elettorale ha preso ufficialmente il via. Domenica 28 ottobre, i siciliani sceglieranno il nuovo governo regionale. Ma al momento l’incertezza regna sovrana, sia nel centrodestra sia nel centrosinistra. Alleanze, auto candidature, primarie, partiti che vanno da soli, candidati tutti da decidere: insomma tante parole e pochissime certezze.

Nel centrodestra il leader di Grande Sud, Gianfranco Micciché, ha lanciato la candidatura di Nello Musumeci, leader siciliano del La Destra, stringendo un accordo anche con il Partito dei siciliani, ex Mpa, di Lombardo. Il “colpo a sorpresa” di Micciché ha spiazzato il segretario del Pdl, Angelino Alfano, che decide di rilanciare per non restare isolato: «Il Pdl - commenta Alfano - è pronto a riunirsi immediatamente con chi vuol vincere questa nuova battaglia per il bene della Sicilia e dei siciliani». «Nello Musumeci - conclude Alfano - chiami a raccolta tutte le forze che hanno offerto disponibilità a sostenerlo. Dalla Sicilia può partire, ancora una volta, la riscossa per il futuro dell'Italia».

Dunque il Pdl si accoda a Musumeci, ma Micciché frena. «L’ingresso del Pdl snatura il nostro progetto autonomista - commenta il leader di Grande Sud - E nessuno mi imporrà qualcosa che non mi convince. Musumeci ha fatto bene a lanciare un appello a vasto raggio. A questo punto, spero che gli esponenti del Pdl, se davvero vogliono convergere su di lui, diano dimostrazioni reali di amore per la Sicilia. Devono essere loro ad adeguarsi alla filosofia dell'iniziativa. Anche cambiando nome, presentandosi magari come Popolo della Sicilia» - conclude Miccichè.

Nel centrosinistra la situazione è altrettanto caotica. Claudio Fava, leader di Sel, con un post su Facebook, apre alla possibilità di sfidare alle primarie Rosario Crocetta, il candidato di Pd-Udc, ma pone delle condizioni: «Io propongo le primarie, e lo faccio come atto di umiltà e disponibilità. Sono pronto a farle: ma quelle del centrosinistra, non la loro versione slabbrata, ambigua e ammiccante. Crocetta metta fuori l'Udc e Fli dall'alleanza e faccia con noi una proposta di alternativa» - scrive Fava.

Anche all’interno del Partito democratico, nonostante l’ok del segretario Giuseppe Lupo, continuano i “mal di pancia”. Rita Borsellino, deputato del Parlamento europeo, boccia l’accordo Pd-Udc e lancia l’appello alle forze di sinistra: «Per il futuro della Sicilia, le alchimie elettorali, come quella proposta dall’asse tra l’Udc e il Pd siciliano, non servono. Per questo, faccio appello al senso di responsabilità di tutti quei soggetti, siano essi singoli cittadini, associazioni, movimenti o partiti, che già oggi costituiscono l’unica potenziale alternativa per l’Isola, affinché diano vita a un progetto unitario e di reale rinnovamento costruito a partire dai territorio» - conclude la Borsellino.

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