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Sabir: viaggio nel Mediterraneo dall'aperitivo alla shisha

Una mescolanza di culture, un luogo che è città, porto, luogo di culto: Sabir, in via Quintino Sella 49 a Palermo, è il progetto culturale di alcuni giovani palermitani

  • 18 gennaio 2017

In un momento storico che vede la diversità culturale come motivo di timore, un progetto culturale che porti alto il concetto di mescolanza è raro da trovare e, allo stesso tempo, importante da esaltare.

A Palermo, Piera Cannatella e Sergio Mannino hanno trasposto il concetto di multiculturalità e integrazione in un luogo fisico che coniuga divertimento e gusto: si tratta di Sabir, città fuori dal tempo e dallo spazio cui si accede da via Quintino Sella 49. Per maggiori informazioni è possibile visualizzare la pagina Facebook del locale, o telefonare al 366.3970794.

Sabir è allo stesso tempo una e tutte le città del Mediterraneo: entrando si approda in un porto, e da lì si arriva in piazza dov'è possibile accomodarsi. Ci si può ritrovare al mercato e ci si può rilassare all'interno della "stanza del cielo" dove si potranno trovare i simboli delle tre religioni monoteiste diffuse nel Mediterraneo.
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Dal nome, un parola di lingua franca con lessico misto, risultato di una mescolanza italiana, spagnola e araba, che significa "sapere", ai menù, tutto da Sabir è frutto di un'amalgama di culture, come l'aperitivo, che comprende tutti i sapori del mediterraneo (cous cous, capperi, olive, formaggi, caponata, bruschette di arancia caramella e alici).

Anche i cocktail seguono la stessa scia di mescolanze: nel cocktail Sabir, ad esempio, sono protagonisti il marsala e l'acqua di mare, per un viaggio rinfrescante nelle nostre origini, mentre nel cocktail Mediterraneo si fondono GinMare, tè alla menta e cardamomo.

Per aggiungere un altro tocco tipicamente mediterraneo, il Sabir è anche shisha bar: ci si può infatti rilassare fumando il narghilè, rito comune a molte persone e simboleggia unione, amicizia e fratellanza. Inoltre, sono previste esibizioni musicali di gruppi che hanno fatto delle proprie note musicali un manifesto per unire i popoli e andare oltre le razze.

Una realtà originale e inneggiante alla pace in un contesto culturale dolorosamente xenofobo: Sabir si staglia come una perla da riscoprire, per andare oltre ai fin troppo diffusi luoghi comuni e riscoprire il Mediterraneo come palpitante crogiolo di razze.
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