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Scende la pioggia oppure no? L'allerta diventa mediatica

Palermo, 7 novembre: è previsto un diluvio, forse un ciclone. Ma l'allarme rosso è finora un errore, e il palermitano non perde occasione per farne una questione social

  • 4 novembre 2014

Cade la pioggia, ma non cade. A Palermo il 7 novembre doveva essere una giornata spaventosa, eppure è caduta a malapena qualche goccia di pioggia. Così l'allerta meteo diventa un bluff, e anche in questo caso i palermitani non perdono tempo e si fanno sentire. Perché forse il sindaco ha sbagliato. O forse aveva ragione.

In buona sostanza si tratta di punti di vista, ed è difficile stabilire se i provvedimenti per l'allerta meteo, firmati di gran carriera ieri pomeriggio, siano stati effettivamente un'esagerazione. Spostando lo sguardo dalla nostra città a quanto avvenuto nel resto della Sicilia ci si ritrova a rabbrividire: tetti divelti, cartelloni pubblicitari volanti. Persino una donna morta in quel di Catania.

La Protezione Civile e il sindaco si sono lasciati prendere la mano? Forse l'influenza di quanto accaduto nel resto della regione li hanno spinti ad un passo più lungo della gamba? Stando al Comune non è così: i provvedimenti vengono presi in base al bollettino con codice rosso. E sul fatto che quello esista, per usare un gioco di parole, non ci piove.

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I risultati sono scuole deserte, enti d'istruzione chiusi e molti negozi con le saracinesce abbassate. E proprio su questi ultimi si concentra la nostra attenzione. Un giorno di chiusura è un giorno di lavoro perso. Una possibilità di guadagno in meno. Ma allo stesso tempo, ci si chiede cosa sarebbe successo se quanto previsto dalla Protezione Civile fosse davvero accaduto.

Il pensiero va alle insoddisfacenti infrastrutture palermitane che danno il peggio di loro proprio nei giorni di normalissima pioggia. Figuriamoci in giorni particolarmente pericolosi: alzi la mano chi non ha mai sentito dire a Palermo bastano ru gocc'i pioggia e si fa u casino.

Oltretutto, il bollettino meteo non è accurato al cento per cento. Il fatto che le condizioni metereologiche locali subiscano variazioni non è colpa di nessuno, e i cambiamenti possono essere effettivamente imprevedibili: la parola passerà alla Protezione Civile, che continuerà a fornire aggiornamenti.

Eppure sui social network i palermitani si dividono tra coloro che portano avanti la teoria del meglio prevenire che curare e coloro che, invece, si lamentano del falso allarme. La verità è che prendere posizione rasenta l'impossibile, perchè pur volendo essere obiettivi ci si ritrova divisi tra quello che non è accaduto e quello che invece sarebbe potuto accadere.

Il punto è che in determinate situazioni non è affatto facile essere un palermitano. Perché il palermitano è questionante di natura e polemico nel midollo, e certe occasioni non se le fa scappare facilmente. E allora che le cose vadano così: che si discuta, che ci si lamenti, che si stia da una parte o dall'altra. La cosa davvero importante è che al momento tutti siano al sicuro. Il resto non sono solo parole?

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