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"Sera biserica": donne nei campi, abusi e sfruttamento

Per il progetto "Io non tratto" del Ciss, giovedì 17 settembre va in scena allo Spasimo uno spettacolo teatrale che riflette sullo sfruttamento delle donne nei campi

Balarm
La redazione
  • 13 settembre 2015

Il sole che batte, la stanchezza, la condizione desolante di arrivare a fine giornata con la consapevolezza che il duro lavoro nei campi serve per sopravvivere. "Seră biserică", che in rumeno significa "La serra-chiesa", è un duro spettacolo di riflessione che giovedì 17 settembre alle ore 21.30 arriva a Santa Maria dello Spasimo di Palermo per accendere i riflettori su un tema di attualità: la condizione delle donne romene nelle campagne del ragusano, sfruttate e abusate da alcuni imprenditori agricoli locali.

Lo spettacolo, ad ingresso gratuito, è diretto da Giacomo Guarneri e Marcella Vaccarino, e andrà in scena nell'ambito del progetto dedicato allo sfruttamento delle donne nei campi "Io non tratto" del CISS (Cooperazione Internazionale Sud), ed è stato supportato dal Comune di Palermo.

L'idea di uno spettacolo che raccontasse cosa accade nelle campagne del ragusano è dell'associazione "Santa Briganti" che poi lo ha anche coprodotto insieme all'associazione "La pentola nera" di Palermo.

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"Seră biserică" è frutto di una ricerca effettuata da parte dei registi, che hanno incontrato braccianti rumene, ricercatori, sindacalisti e associazioni di volontari sensibili alle loro condizioni.

Il frutto di questi incontri è un testo forte, che racconta una storia che ruota attorno a tre personaggi: lo "zio" e due donne che si trovano abbandonate in mezzo al nulla delle campagne completamente assoggettate a lui, magistralmente interpretati da Simona Malato, Fabrizio Ferracane, Chiara Muscato, Marcella Vaccarino.

"Zio" è il proprietario di un'azienda a conduzione familiare nelle campagne, inaccessibile e isolata: Alina e Nicoleta, le donne rumene, iniziano a lavorare per lui, diventando braccianti di giorno e guardiane di notte. Ma non è solo un capo: è anche un uomo che esprime la sua brama, la sua "voglia d'amore", ricattando e generando tensione, alla quale Alina e Nicoleta reagiscono in maniere indifferenti e inconciliabili, aggrappandosi alla sopravvivenza.

«Raccontiamo un'unica storia - ha detto il regista Giacomo Guarneri in conferenza stampa a Palazzo delle Aquile - nella quale convergono le storie di due donne lavoratrici: Alina e Nicoletta. Sono due donne che reagiscono in maniera diversa ai ricatti impliciti del padrone. Sebbene la costruzione dei personaggi sia finta, questo spettacolo si basa su studi antropologici e ricerche condotte nella zona».

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