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Sicilia "tesoro moribondo": un appello in nome dell'arte

Mancano i fondi e a risentirne sono, sempre più spesso, arte e turismo: arriva da Andrea Camilleri e Pietrangelo Buttafuoco un appello per salvare i tesori siciliani

  • 27 marzo 2016

È sempre la stessa storia: ogni anno, per le festività ma anche in estate, giungono alle nostre orecchie notizie che raccontano di amministrazioni comunali costrette a "prendere l'arte e metterla da parte".

Prende piede proprio da queste considerazioni, il duro J'accuse di Andrea Camilleri e Pietrangelo Buttafuoco, contro lo Statuto Speciale vigente in Sicilia che, anziché apportare benefici e far rinascere l'Isola, si è rivelato distruttore. Tutti noi lo ricordiamo, non è passato poi così tanto tempo dallo scandalo degli infopoint di Palermo, da poco inaugurati e già chiusi nei weekend.

Ma c'è di più: la minaccia "ammazza-arte" è tornata a farsi sentire ancora, una volta ufficializzata la notizia della chiusura di musei e siti per il weekend della Pasqua.

Arte e turismo quindi verrebbero sempre sacrificati a causa della mancanza di fondi. Perché? Se lo chiedono, come tanti, Andrea Camilleri e Pietrangelo Buttafuoco che, rivolgendosi al Ministro dei beni culturali Dario Franceschini, scrivono nero su bianco un appello accorato.

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La situazione che si sta profilando in Sicilia è attualmente disastrosa e, con un degrado che non è solo imputabile alla scarsità dei bilanci, rischia di peggiorare di giorno in giorno - ammoniscono.

L’appello ha già raccolto tante firme da parte di imprenditori, artisti, produttori, operatori turistici, intellettuali, attori e registi. La lettera è già stata accolto e fatta propria da Lello Analfino, Emma Dante, Salvo Ficarra e Valentino Picone.

Non mancano poi le firme di operatori turistici, tra cui: Ivan Artolli (direttore Verdura Resort di Sciacca), Giusi Macchiarella (operatrice turistica), Antonio Rallo (amministratore delegato dei vini Donnafugata) e Mario Bevacqua (Federazione mondiale associazione agenzie di viaggio).

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