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Simona Vicari contro la Riccobono: a Palermo c'è di più

La super modella palermitana Eva Riccobono lancia dardi avvelenati contro Palermo e i palermitani. Risponde a tono il sottosegretario allo sviluppo Simona Vicari

Balarm
La redazione
  • 4 settembre 2013

Ed è subito guerra. E in effetti, non ci si poteva aspettare altrimenti: se una personalità in vista come la super modella Eva Riccobono rilascia dichiarazioni pungenti sulla sua città dalle pagine patinate di un giornale di fama mondiale come Vanity Fair diventa molto difficile pretendere che la polemica non scoppi e che chi legge non rimanga quantomeno un po' perplesso.

Non ce ne voglia la bella Eva, ma il sangue del bravo cittadino palermitano ribolle quando sfogliando il magazine si legge che la madrina del festival di Venezia, vanto della città, si lancia in un accorato sfogo sul fatto che tornando a Palermo una volta al mese si rende conto di non tollerare la «mentalità mafiosa dei palermitani». Il fatto che poi prosegua dicendo che detesta chi si lamenta e chi vuole la raccomandazione è un po' la ciliegina sulla torta.

In fondo potrebbe non essere un'affermazione generalizzante: si sa che con le parole si può giocare, e che il senso di una frase scritta non rende quanto un dialogo diretto. Inoltre, ci chiediamo, può davvero la bella Eva, una delle madrine del Pride Nazionale, in prima fila al corteo del capoluogo siciliano, aver fatto di tutta l'erba un fascio? Chissà che magari non si sia lasciata andare a quella tipica amarezza che ogni tanto prende coloro che Palermo la vorrebbero un minimo migliore.

Sarebbe uno sbaglio, certo, e bello grosso. Ma un minimo più “giustificato”. Basterebbe fare chiarezza. Basterebbe dire che con quell'affermazione ci si riferiva solo a quella fetta di palermitani ancora, ahinoi, troppo indietro. Possiamo comunque metterla come vogliamo, ma di certo questo sfogo amaro non le è stato perdonato: a qualcuno non è andato proprio giù, come al sottosegretario allo sviluppo Simona Vicari.

Palermitana tanto quanto la Riccobono, durante la sua ospitata al programma KlausCondicio, in onda su Youtube, la pidiellina ha espresso tutto il suo sdegno nei confronti della modella, la quale pecca di mancata conoscenza: non sa, dice la Vicari, che a Palermo c'è stata una vera e propria rivoluzione culturale? Non sa che i cittadini hanno alzato le teste e che gli studenti vengono sensibilizzati? «Attribuire a tutti i palermitani una mentalità mafiosa mi ha indignata», tuona Simona Vicari. E come darle torto? D'altro canto l'attacco viene proprio da uno dei “prodotti” palermitani più di successo. Uno di quelli da cui ti aspetti di essere difeso, non attaccato.

Forse la soluzione al vespaio scatenato dalle affermazioni di Eva sarebbe un soggiorno più lungo in quel di Palermo. Magari si accorgerebbe che in fondo qualcosa è davvero cambiato, e che non tutti i palermitani sono alla ricerca della raccomandazione. Non tutti si lamentano sempre. Non tutti hanno una mentalità mafiosa. Molti, i più, sono cittadini con del potenziale, orgogliosi di vivere in una città problematica ma in continuo movimento.

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