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Siti Unesco, arrivano i fondi dall'Unione Europea: brillano i sette gioielli siciliani

Trovato un accordo per dare priorità ai siti della World Heritage List: i fondi della programmazione 2014/2020 saranno destinati ai sette siti siciliani

  • 22 aprile 2016

Buone nuove per le bellezze siciliane: la Regione Sicilia ha confermato, in seguito a una riunione del Cunes (Comuni Unesco Sicilia) che i fondi comunitari saranno destinati in via prioritaria ai sette siti Unesco siciliani.

Come saranno gestiti e successivamente spesi i fondi in questione si deciderà a giugno in quel di Cefalù, durante la prossima riunione del direttivo.

Frattanto, nell’ultimo incontro a Catania, cui erano presenti i rappresentanti di tutti i comuni interessati e i dirigenti degli assessorati regionali al Turismo e alla Cultura, si è dato il via libera per concentrare la spesa relativa alla programmazione comunitaria 2014/2020.

I sette siti Unesco siciliani inseriti nel registro del Patrimonio Mondiale dell’Umanità (World Heritage List) sono considerati poli d’attrazione di fortissimo impatto.

Ricordiamo che si tratta delle città tardo-barocche della Val di Noto, la Palermo Arabo-Normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale, Siracusa e le Necropoli rupestri di Pantalica, le Isole Eolie, la Valle dei Templi di Agrigento, la Villa romana del Casale (a pochi chilometri da Piazza Armerina) e il monte Etna.

La priorità è stata acquisita, oltre che per la loro forte attrazione turistica, anche per il loro indiscutibile valore culturale. In Italia ci sono ben quarantasetta siti inseriti nella World Heritage List ed è il paese con più riconoscimenti Unesco del mondo.

Il Cunes ha inoltre siglato un protocollo d’intesa con la Fiab (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) per la realizzazione di nuove piste ciclabili nelle aree dismesse delle ferrovie, per incentivare e agevolare l’utilizzo del mezzo di trasporto a impatto zero.

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